...CAMPAEGLI NEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI..

mercoledì 22 dicembre 2010

Monte Livata : Ecostazione sciistica

Presentato il 18 dicembre scorso presso la regione Lazio il nuovo progetto  della Livata Transport scrl. L'ecostazione nasce grazie alla collaborazione con l’assessorato regionale alle Politiche della Mobilità e Trasporto Pubblico Locale, dell’assessorato regionale all’Ambiente e Sviluppo sostenibile, della direzione del Parco Regionale Naturale Monti Simbruini e dei Comuni di Subiaco e Vallepietra.
La stazione non prevede risalita a fune, ma con apposito gatto delle nevi (Leitner LH 500), motoslitte e nastri trasportatori completamente rimovibili a stagione conclusa.
Le aree individuate per il primo "collaudo" sono quelle di Campo Minio,ed "anello di Monte Livata" (neve permettendo) . Previste nel progetto oltre la scuola di sci, anche escursioni con ciaspole che raggiungeranno Campaegli e Cervara ed sci alpinismo ed escursionistico in fuoripista verso Vallepietra. 
L'innovativo gatto delle nevi verrà utilizzato anche per il trasporto turistico verso le vedute di Monte Autore.
Interessante è la creazione di un rifugio (Rifugio Nibbio) nell'area di Campo Minio.
Anche su questa ammirevole operazione che condivido resta a mio avviso una "debole" ombra in riguardo alla ormai "vecchia area della Monna" di cui non è ancora chiaro il destino, e che potrebbe rischiare l'abbandono e quindi il tramonto del progetto tanto pubblicizzato, che, in parte ha lasciato già i suoi ruderi nell'ambiente del parco e che quindi meriterebbe, in caso di abbandono definitivo una degna bonifica per riportare l'aree alla massima naturalità come previsto dalle norme che regolano le aree protette italiane.

domenica 12 dicembre 2010

T'aspettavo Rosanera


Se perdessi l'idea di te, 
la cercherei nel fiore più bello,
 per farmi guidare dal suo profumo 
che a te, lieve, conduce. 
.

 Annullerei il tempo e lo spazio 
che mi colma di distanza 
per riprendermi il silenzio 
dei tuoi occhi dentro i miei.
.

 Anche quando ancora nulla 
sapevo di te, dolce Rosanera, 
vibrava il mio cuore d'emozione:
 come se già t'aspettasse. 
.

 Costantius

lunedì 22 novembre 2010

ROSANERA E LE MODELLE DELLA VALLE DELL'ANIENE

 Nei giorni 7 ed 8 dicembre a Cervara di Roma ed Arsoli si terranno degli incontri turistico-culturali dedicati alla modella cervarola Rosanera, la cui misteriosa sorte e storia umana sta appassionando non pochi artisti, a partire dallo scrittore-drammaturgo Gennaro Francione che per questa musa ha voluto scrivere l'opera teatrale dal titolo " Alchimia di Rosanera ". Vogliamo prendere spunto da questa prima importante iniziativa tesa a valorizzare i fermenti artistici che a partire dall'800 hanno caratterizzato diversi paesi della valle dell'Aniene, tra cui Cervara ed Arsoli, per riconsiderare sotto un'aspetto analitico il più possibile imparziale alcune vicissitudini legate ai fenomeni di natura sociale determinati dall'arrivo di molti artisti nel territorio in oggetto,e dal grande accorrere di modelle locali presso i loro studi. Fino a pochi decenni fa ciò che pochi capivano del fenomeno di cui diciamo, era il fatto che esse modelle cercavano fortemente il riscatto da una vita senza prospettive di miglioramento, da una società maschilista opprimente dove per esse c'era pochissimo spazio, da una condizione di sottomissione a regole che non davano loro possibilità alcuna di esprimere in pieno le proprie potenzialità. Quelle donne cercavano un potere che non avevano mai avuto: potere di esserci con le loro peculiarità umane; potere di contare in qualità di membri effettivi della collettività; potere come fonte di rispetto per il notevole apporto che offrivano col loro lavoro ed intelligenza alla comunità di cui facevano parte. Posare per dei pittori provenienti dall'esterno, talvolta completamente nude, rappresentava perciò un atto di ribellione che non abbiamo remore a definire dal carattere rivoluzionario. Queste modelle erano donne disperate imprigionate dentro un modello sociale che procurava loro solitudine, dolore, sofferenza di spirito, e che impediva l'espansione dei loro sentimenti, riducendone al contempo la capacità immaginativa ed impedendone il sogno dell'autorealizzazione. In tale " prigione " esse erano inserite al servizio di logiche, dogmi e riti che mal si adattavano ai loro bisogni di crescita spirituale ed umana. Veniva loro imposta dal contesto esterno una specie di " mente " attraverso la quale avrebbero dovuto pensare,una personalità con cui avrebbero dovuto convivere, una maschera attraverso cui avrebbero dovuto guardare la vita.
Avrebbero dovuto obbedire, sotto il controllo sociale, sottomettendosi a quanto preti ed autorità pubbliche e sociali imponevano loro. Questo stato di cose non poteva durare: presto avrebbe portato ad una deflagrazione inevitabile. Diventare modelle, in quelle condizioni, assumeva un significato di acquisizione di libertà e di indipendenza. Era un atto precoce di liberazione femminile, che avrebbe posto le basi per un cambiamento graduale ma inesorabile, del ruolo e della funzione della donna all'interno della società. Il messaggio era chiaro: le donne si stavano rifiutando di essere socialmente sterili per divenire fonte di creatività vera. Non solo, dunque, generatrici di figli ma, soprattutto, produttrici di idee di progresso. Con la loro ribellione avrebbero presto trionfato sulla sofferenza perpetua cui erano state destinate, riappropriandosi decisamente dei propri diritti di persone civili e produttive. Si impadronivano finalmente della personale capacità di scegliere, progettare, immaginare il proprio futuro, pagandone tutti i costi relativi a tale conquista. Ecco su cosa bisognerebbe riflettere quando si traccia la storia di Rosanera e di tutte le altre modelle della valle dell'Aniene.

Costantius

lunedì 15 novembre 2010

PAESI COME CERVARA SI POSSONO SALVARE


Il telelavoro potrebbe salvare dall'abbandono e dal decadimento molti paesi, come Cervara di Roma, in quanto da tale forma di attività, dati i costi rappresentati attualmente dalle esigenze esistenziali nelle grandi città come Roma, si potrebbe giungere ad un ripensamento della qualità di vita individuale, da raggingere spostando la propria residenza nei territori a Roma limitrofi, su cui non pochi stanno facendo una riflessione approfondita. A coloro che ritengono quasi utopico tale tema, dedichiamo questo breve spunto. Una delle forme di lavoro occasionale o continuativo che sta sempre più prendendo forma nelle società più evolute, tra cui l'Italia, è il telelavoro. Esso è caratterizzato dal fatto che può essere svolto dalla propria abitazione, spesso attraverso un'organizzazione degli orari autonoma,seppur condizionata dal tipo di obiettivi che tale attività si prefigge. Nel mercato attuale esso trova solide prospettive nel campo delle televendite, delle ricerche di mercato, dell'organizzazione di eventi come fiere, convegni, mostre ed altri campi simili o, per esempio, nell'ambito dello sviluppo commerciale relativo al campo in cui operano le agenzie immobiliari. Trattandosi di un lavoro che fa uso soprattutto di telefoni e computer si rivela particolarmente adatto per liberi professionisti di molti settori, per tecnici impegnati nell'assistenza, e così via. Il telelavoro, tra l'altro, consente di ridurre gli spostamenti fisici di ogni operatore, in quanto le sue capacità possono essere facilmente trasferite attraverso i nuovi strumenti multimediali.
Ma...quanti decenni occorreranno agli amministratori dei comuni della campagna romana che stanno vivendo le difficoltà
dell'abbandono, per comprendere che il loro futuro dipende da occasioni come queste?

Gigi Trilemma 

venerdì 5 novembre 2010

Cervara di Roma: un premio di pace in memoria degli orrori della guerra

Cervara di Roma è un piccolo centro abitato sui Monti Simbruini che negli anni della Seconda Guerra Mondiale, mentre la città di Roma era sotto i bombardamenti e occupata dai tedeschi, diventò luogo di rifugio per centinaia di sfollati. Per questo soccorso prestato ai fuggitivi la popolazione di Cervara fu più volte al centro di ‘rappresaglie’ naziste (ottobre 1943, maggio 1944, giugno 1944)  e diverse furono le vittime della violenza e dell’odio.
Dalla volontà di non dimenticare le atrocità della guerra il Comune di Cervara ha istituito una serie di iniziative a ricordo di quegli eventi e delle persone che persero la vita, ma il sentimento che anima e guida questi appuntamenti è quello della pace e della fratellanza tra i popoli. Uno dei simboli di questo progetto è il “Sasso della Pace”, un premio realizzato dal maestro Vincenzo Bianchi che ogni anno viene assegnato a personalità che si siano distinte nel campo culturale e sociale. Insigniti quest’anno il  Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra del Ministero della Difesa, il Generale dei Carabinieri Vittorio Barbato, e il Direttore del Museo Storico della Liberazione di via Tasso Professor Antonio Parisella.Al Museo di via Tasso il comune di Cervara ha riconosciuto il merito di una valorizzazione della memoria e della storia della Resistenza, ma anche un ruolo indispensabile nella formazione e promozione della cultura della pace, della nonviolenza e dei diritti umani.
La cerimonia di consegna sarà il prossimo sabato alle ore 17, in concomitanza con la  presentazione di un documentario di Mario Refrigeri, Valle Brunetta: la Via della Memoria,  sull’uccisione da parte delle truppe tedesche in ritirata da Roma di tre cervaresi, l’8 giugno 1944, ad opera di militari tedeschi in ritirata.
Agli eventi presiederà l’Assessore alla cultura della Regione Lazio, Fabiana Santini.

Tratto da Wake Up news

martedì 2 novembre 2010

Salvare l'ospedale di Subiaco


Mentre l'attuale governo annaspa sulle conseguenze della sua politica del bung-bunga che sta trascinando il nostro Paese verso la rovina, grida di allarme e di disperazione si alzano da molti territori italiani a salvaguardia di diritti e possibilità economiche e sociali che stanno sfumando gradatamente ed in modo inarrestabile.
Sui media stiamo denunciando quasi quotidianamente le aberrazioni che si evidenziano sempre più spesso, quale quella di privare i parchi nazionali delle risorse necessarie all'espletamento della proprie funzioni. La polizia non ha più i mezzi economici per pagare la benzina ai propri mezzi, le carceri scoppiano senza che nessuna prenda i provvedimenti necessari a prevenire, almeno in parte, l'enorme numero di suicidi che le stanno caratterizzando, le scuole e le università non hanno più i mezzi per la mera sopravvivenza, le fabbriche chiudono facendo elevare il numero di disoccupati e precari ad un livello non più sostenibile e pregiudicando, soprattutto, il futuro delle nuove leve giovanili. Nel gioco dei tagli quotidiani cui è soggetta attualmente la nostra Nazione, alcuni di essi divengono inspiegabili alla gente munita di buon senso.
A Subiaco, culla di Storia e di Cultura, si sta operando per un drastico ridimensionamento dell'Ospedale, cui fanno riferimento non pochi cittadini abitanti dei vari paesi della valle dell'Aniene.Tali decisioni sono il frutto della corruzione e dell'ignoranza che ormai ha pervato totalmente la nostra classe politica. Per esempio, chiedete agli attuali uomini politici chi fossero Corrado Swenheym e Arnoldo Pannatz: difficilmente vi sapranno rispondere. Eppure questi due uomini sono coloro che hanno permesso a Subiaco di vantarsi di essere stata la culla delle stampa italiana.
Accadde nel 1464, quando questi vennero a Subiaco per riprodurre alcuni manoscritti in possesso del monastero di Santa Scolastica. Inventarono, con l'occasione, un nuovo tipo di carattere, il tipo romano, dalle forme tonde e dalle linee regolari, che si sarabbe ben presto affermato a livello internazionale. Il loro processo di stampa consisteva nell' allineare i singoli caratteri in modo da formare una pagina, che veniva cosparsa d'inchiostro e pressata su un foglio di carta o una pergamena.
Nella loro opera erano sostenuti da semplici cittadini ed autorità che avevano un'intelligenza ed un buon senso molto diversi da quelli che notiamo nell'attuale classe politica; i tagli alla sanità che si dovranno compiere inevitabilmente, a quanto ci dicono, per rientrare del debito (creato sempre da chi ha governato in passato) e che vanno a ridimensionare, come nel caso di Subiaco, ospedali che prestano i propri servizi allo scopo di salvare vite umane ne sono l'esempio più lampante. 

Gigi Trilemma 

                                               Tratto da www.laveracronaca.com

sabato 30 ottobre 2010

BRIGANTI A CERVARA E NELLA CAMPAGNA ROMANA


Per molti secoli la Campagna romana, Cervara compresa, fu soggetta alle incursioni di vari gruppi di briganti. Il fenomeno è riconducibile allo stato di miseria in cui si trovavano a quel tempo le masse contadine di tutto il territorio dell'Aniene,appesantito dalle gravi ingiustizie sociali conseguenti alle politiche messe in atto dai feudatari locali, che spesso erano in lotta tra loro, insieme alle varie manipolazioni che vedevano protagonisti i vertici delle gerarchie ecclesiastiche facenti capo al Vaticano. Uomini, territori ed animali, venivano scambiati in un mercato senza regole se non quelle imposte dai più forti del momento. In questo contesto, non erano pochi i contadini o pastori che decidevano di arruolarsi nei gruppi che volevano sovvertire le istituzioni dominanti e che, una volta intrapresa tale strada, si macchiavano di imprese, talvolta eclatanti, non più corrispondenti alle aspirazioni ideali originarie. Nel sedicesimo secolo, per esempio, la Campagna romana vide affermarsi un valentissimo brigante, Marco Sciarra, denominato successivamente Sciarpa, che con le sue gesta arrivò addirittura a minacciare la stessa esistenza del potere di Roma. Si presentava nei vari territori in cui metteva in atto delle razzie così: " Sono il flagello di Dio, e inviato da Dio contro gli usurai e quelli che posseggono denaro improduttivo. Rubo ai ricchi per ridistribuire ai poveri ". E' superfluo aggiungere che riusciva facilmente ad ottenere appoggio e copertura da quasi tutti i pastori e contadini dei territori in cui imperversava, trovandosi conseguentemente agevolato in molte scorribande come quella inerente l'assedio portato al Castello Massimo di Arsoli, nel 1591. Marco Sciarpa aveva tre validi luogotenenti : Pacchiarotto, Battistello da Fermo ed il fratello Luca, coi quali amministrava un esercito personale che nel tempo avrebbe raggiunto il numero di quasi mille uomini. Morì povero, dopo aver distribuito a tutti coloro che erano in evidenti difficoltà, quanto aveva accumulato con le sue razzie, per mano di uno dei suoi uomini: Battistello. Questi lo uccise a tradimento per guadagnare pe sè ed i suoi uomini la grazia del Papa.
Costantius

giovedì 21 ottobre 2010

COMUNICATO DELL'EDITORE COSTANZO D'AGOSTINO


E' in corso di impaginazione e nei prossimi giorni andrà in stampa, il fumetto " Scandy ". I protagonisti di esso si richiamano a tre soggetti realmente esistiti.
SCANDY, è una proiezione nell'attualità dell'eroe albanese ed europeo Giorgio Castriota Scanderbeg. Il suo ritorno dall'oltretomba è motivato dalla ragione che la sua casa romana, il Palazzo Scanderbeg che si trova tra il Quirinale e la Fontana di Trevi, è sprovvista di una targa commemorativa delle sue leggendarie gesta contro l'invasione ottomana ed al contrario, mentre era in preparazione questo fumetto, accanto al suo portone stava in bella vista una targa indicante in quel luogo un museo della pasta.
ROSANERA, è stata una nota modella originaria del paese di Cervara di Roma, vissuta verso la metà del 1800 ed immortalata dal noto pittore francese Ernest Hebert. Simbolo di arte ed amore universale, ritorna tra i vivi perchè sollecitata dallo stato di lento abbandono che stanno subendo molti paesi della campagna romana, come appunto Cervara.
BRIC, è un bastardello utilizzato dal veterinario romano Giuseppe Parrelli, scomparso nel 1988, fondatore della L.A.I. ( Lega antivivisezionista italiana ), quale simbolo di lotta al fenomeno dell'abbandono degli animali e al collegato randagismo, oltre che, ovviamente, al contrasto contro ogni forma di sofferenza provocata agli animali durante gli esperimenti scientifici. 
E' superfluo aggiungere che appassionanti storie d'azione e d'avventura copriranno l'orizzonte del prossimo futuro, con degli intrecci e situazioni che oltrepasseranno le dimensioni del tempo e dello spazio.

Costanzo D'Agostino 

lunedì 18 ottobre 2010

Salviamo i Parchi Naturali Italiani


È l’appello che lancia National Geographic Italia dopo la decisione di voler dimezzare le risorse finanziarie per la tutela e la gestione di queste aree protette. Con il taglio di 25 milioni di euro previsto dalla manovra, le conseguenze sarebbero gravi per la sopravvivenza di 24 parchi nazionali e di altrettante aree marine: riduzione del personale addetto, mancanza di fondi per gli stipendi, minore organizzazione del lavoro, solo per citarne alcune.
I nostri parchi rappresentano una ricchezza non solo dal punto di vista della biodiversità, ma anche economico, perché tra attività dirette e indotto, alimentano un giro di affari di 2 miliardi di euro, con 86 mila occupati, con 34 milioni di visitatori (in continua crescita), con il 33 per cento dei comuni che ha una parte di territorio nelle aree protette, con 1.770 centri storici inseriti dentro queste zone. E sono 4,5 milioni gli italiani residenti nei parchi.
Stiamo dunque parlando di un patrimonio pubblico, che appartiene alla comunità nazionale. Ed è un bene che aiuta a salvaguardare l’ambiente, a migliorare la qualità dell’aria che respirano milioni di italiani.
Perciò i parchi devono essere difesi, protetti, valorizzati. Tagliare i fondi a loro disposizione può significare la chiusura di molte strutture. National Geographic Italia si augura che il governo annulli questa decisione insensata.

martedì 12 ottobre 2010

PERCHE' ROSANERA E' L'EROINA DI CERVARA

Quando Ernest Hebert giunse a Cervara nel 1856, nel paese vigeva una società conformista che prevedeva il rispetto, più che ossequioso, da parte dei figli, nei confronti dell'ideologia familiare. Il fatto che Rosanera avesse intrattenuto, qualche tempo prima, rapporti sessuali con un giovane cervarolo, che sarebbero sfociati nella nascita di un figlio, e che questi l'avesse dopo abbandonata, senza dubbio costituiva un'infrazione di grave portata: la peculiarità, poi, che la comunità fosse estremamente piccola ed i fatti di ognuno divenissero continuamente argomento di discussioni e pettegolezzi da parte di tutti, rendeva ancora più drammatico il destino della modella di Cervara. Questa fu, in qualche modo, perciò, costretta a prendere la strada del distacco dalla propria famiglia, che l'avrebbe portata a divenire un'eroina, capace di dare libero corso alle proprie emozioni e scelte. Quanto accaduto non
significa che Rosanera avesse smarrito, per via degli accadimenti che l'avevano travolta, il proprio amore per la famiglia e per Cervara, anzi. Consideriamo i tantissimi casi in cui uomini e donne sono riusciti ad instaurare una relazione profonda ed affettuosa con i propri genitori e la propria terra d'origine, soltanto dopo un traumatico distacco. Certamente, allora, scopriremo che il loro amore per essi si è trasformato in modo sorprendente, divenendo un qualcosa simile a una specie di " amore universale " e lasciando la dimensione circoscritta alle relazioni tra esseri umani in carne e ossa, in un dato contesto ambientale.  
In questo caso i genitori e la famiglia non sono stati più
visti come un centro d'autorità capace di porre un veto alla gioia di vivere e, soprattutto, alla sessualità, ma come solide radici su cui basare il proprio orientamento di vita. Il distacco di Rosanera da Cervara e la sua famiglia va, secondo noi, letto sotto questo aspetto. Senza trascurare il fatto che ella aveva avuto un figlio della cui sorte e futuro certamente si sentiva responsabile. Tutti noi sappiamo bene come la nascita di un figlio porti ogni genitore ad iniziare una nuova fase di vita in cui si afferma una nuova visione del proprio ruolo e del contesto sociale in cui si è inseriti. Da sempre, infatti, i figli simboleggiano ciò che è nuovo. Sono i messaggeri di un'epoca felice che si prospetta. Rosanera, nella sua scelta di lasciare Cervara per tentare di farsi una nuova vita in Francia(aiutata da Ernest Hebert ), dove sarebbe divenuta una modella di notorietà nazionale, è stata l'evidente espressione di un comportamento eroico. Ha dimostrato, a conferma di ciò, di aver saputo padroneggiare una situazione di vita sfavorevole se non estremamente difficile, traendo forza soprattutto dalla sua intelligenza e fiducia in se stessa.

Un ammiratore di Rosanera

giovedì 30 settembre 2010

TURISMO E TERRITORIO: L'ALBERGO DIFFUSO


Un modo del tutto originale di fare turismo accompaganto da un modello di
sviluppo sostenibile e a zero impatto ambientale con finalità ultima la
valorizzazione ed il rilancio del territorio. E' questo in estrema sintesi il
concetto di albergo diffuso, un' idea interamente italiana nata per offrire l'
ospitalità con tutti i classici servizi albergheri, ma all'interno di una
logica orizzontale e non verticale, vale a dire diffusa sul territorio,
recuperando strutture già esistenti e di conseguenza senza impatto ambientale.
Il tutto creando sviluppo del territorio stesso anche attraverso il
coinvolgimento dei produttori locali in modo da proporre ai turisti non una
semplice vacanza, ma una vera e propria sintesi dello stile di vita di un luogo
nel quale ci si immerge interamente. L'idea, "semplice ma geniale" come la ha
definita il New York Times in un recente servizio, ha il marchio indelebile del
made in Italy e nasce anche con lo scopo di rilanciare i borghi o piccoli
comuni; ripercorriamo la storia di questa originale proposta con il sig.
Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico nonchè colui che ha messo a
punto il modello “albergo diffuso”.
Cosa è esattamente il modello Albergo Diffuso?
"Un albergo diffuso è un albergo che non si costruisce, ma che nasce mettendo
in rete case preesistenti, vicine tra loro, e garantendo agli ospiti tutti i
servizi alberghieri, dalla piccola colazione all’assistenza, ai locali comuni,
alle pulizie quotidiane ecc... Dunque il “modello” dell’AD è quello di un
albergo orizzontale, gestito a livello imprenditoriale, un modello made in
Italy, sostenibile ed in grado di dare un contributo allo sviluppo turistico
dei Borghi del nostro Paese."
Come e quando nasce questo modello? In quali paesi è diffuso?
"Dopo i primi tentativi in Friuli e in altre Regioni del Paese il modello
nasce ufficialmente 12 anni fa con la prima normativa di una Regione italiana -
la Sardegna - che lo riconosce ufficialmente e ne permette l’apertura e la
gestione. Gli AD esistono solo in Italia anche se sono stati avviati un paio di
progetti anche all’estero. In ogni caso l’attenzione a questo fenomeno all’
estero è rilevante. Il New York Times ha dedicato all’AD un reportage il 10
maggio scorso e ha definito il modello “semplice ma geniale”. Anche il
quotidiano Sud Deutsche Zeitung ha dedicato molta attenzione a noi e così pure
da anni le Guide Lonely Planet, solo per fare degli esempi. Tra l’altro all’
estero albergo diffuso non si traduce, riconoscendo così che si tratta di una
formula italiana. Proprio come facciamo noi parlando di B&B, che è un modello
ospitale anglosassone."
Differenze principali con un albergo ordinario?
"Rispetto ad un albergo ordinario un AD è diverso perché non nasce pensando ai
turisti, non è cioè un albergo per turisti. Nasce pensando ai residenti, e
considera i turisti come dei residenti “temporanei”. Da questo punto di vista
un AD non vende camere, ma offre un’esperienza vera, autentica, quella dello
stile di vita di un borgo. Più il borgo è vivibile, più l’AD può contare su una
domanda interessata a viverne l’esperienza."
Quali sono i vantaggi per gli ospiti di queste strutture rispetto ad un
albergo ordinario?
"I vantaggi sono quelli di sentirsi parte di una comunità vera, di un
vicinato. Sono quelli di sentirsi trattati da persone, prima che da clienti. Io
ritengo che un AD, a differenza di tanti alberghi standard, sia in grado di
offrire una ospitalità che affonda le radici nella cultura del luogo."
Quanti membri raccoglie l'Associazione nazionale degli Alberghi Diffusi di cui
Lei è Presidente?
"Quasi tutti gli alberghi diffusi veri (purtroppo non mancano gli abusi del
termine, soprattutto nelle regioni che non hanno una normativa specifica)
aderiscono all’Associazione nazionale. Sono poco più di 40 strutture presenti
in una quindicina di regioni del paese. L’elenco è nel sito alberghidiffusi.it"
Secondo lei è un fenomeno destinato a crescere? Come viene visto in Italia?"
l fenomeno è certo destinato a crescere, ma gli AD non saranno mai un numero
elevato, perché gestire un AD è più complicato rispetto alla gestione di un
albergo tradizionale, verticale, e comporta qualche diseconomia in più. Un
gestore di un AD deve essere un grande appassionato del territorio. In ogni
caso contiamo di arrivare ad un centinaio di strutture entro non molto tempo."
La diffusione dell'albergo diffuso è stata sempre favorita o ha trovato
talvolta qualcuno che è andato contro?
"Nessuno ha remato contro l’AD, però poche istituzioni lo hanno davvero
favorito. Si pensi che non è mai stato possibile organizzare un incontro con il
Ministero, al quale vorremmo chiedere di emanare delle linee di indirizzo,
visto che, in Puglia, la Regione chiama Alberghi Diffusi i centri di raccolta
degli immigrati! Ci piacerebbe poi contare su qualche incentivo, in
considerazione del fatto che il modello dell’AD è un contributo per frenare lo
spopolamento dei centri storici. Ma solo tre Regioni in Italia prevedono
incentivi per chi realizza un AD."

mercoledì 15 settembre 2010

Rosanera: L’AMORE DI ROSANERA

Com'è noto, Rosanera ad un certo punto della sua vita era stata sedotta e successivamente abbandonata da un giovane di Cervara. Dalla relazione con questi era, per giunta, nato un figlio, per cui la sua condizione sociale all'interno della comunità del paese di Cervara era divenuta estremamente difficile ( stiamo parlando della Cervara di metà 1800 ). Quando giunse in paese il pittore francese Ernest Hebert, si presentò davanti alla sua vita la svolta. Questi le chiese di divenire sua modella per delle opere che aveva in mente, ma, per la verità, Rosanera, all'inizio, si dimostrò alquanto titubante. Solo le condizioni di assoluta precarietà in cui si trovava la convinsero, successivamente, ad accettare la proposta di Hebert. Nacquero le prime opere, oggi note a livello mondiale, come " Rosanera alla fontana ", " Le cervarole ", ecc. e durante il rapporto quotidiano per la realizzazione di tali opere pittoriche nacque tra i due la scintilla che doveva presto sfociare in una travolgente storia d'amore.I due amanti si trovavano nell'età del pieno vigore fisico non avendo Ernest Hebert ancora compiuto 40 anni e Rosanera forse 30 e certamente trascorsero abbracciati in continui amplessi molta parte del tempo dei loro incontri. Hebert era, come tutte le persone normali di quell'età, attraversato da continue tempeste ormonali, rinnovate ogni giorno sempre più dalla vista di una ragazza di tale bellezza da apparirgli quasi come una dea. Si sentiva felice, ispirato e finalmente realizzato. Ma...come comunicare al mondo questo stato di euforia continua da cui era pervaso quando stava insieme a Rosanera? C'è riuscito attraverso l'opera " La Fille aux Joncs" in cui Rosanera è ritratta completamente nuda, con una grazia ed una perfezione fisica senza uguali. Contiene un'energia particolare quest'opera, che trasmette emozioni e vibrazioni incontenibili a chiunque la osservi in profondità. Un messaggio che sa di immortalità artistica insieme ad appagamento vitale indefinibile. E' come se Hebert, attraverso essa, ci dicesse: " Quardate che ben di Dio m'è toccatoin sorte! Di lei ne farò la mia musa ed una tra le modelle più importanti di Francia !" Sappiamo che le cose sono in seguito andate proprio così.
Cervara, terra di artisti, quando capirai che sei stata tu, col tuo incanto e la tua natura, a provocare tutto questo?
Quanto tempo ti servirà per comprendere il grande amore che provava per te Rosanera?

Gigi Trilemma

domenica 12 settembre 2010

MONTI SIMBRUINI IL PARCO ORMAI PROSSIMO AL COLLASSO


Riporto interamente il comunicato stampa del WWF Lazio.
Mentre viviamo l’inizio di una nuova stagione di commissariamenti per Parchi e Riserve, va segnalata la situazione ormai tragica in cui versa la più ampia ed importante area protetta del Lazio: il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.
La Regione Lazio non eroga più, da Febbraio 2010, alcun euro al Parco.Il risultato è visibilissimo. In assenza del servizio di vigilanza, con i venti guardaparco appiedati, privati delle auto di servizio senza benzina e assicurazioni, su un’area di 30 mila ettari, il territorio rimane in balia delle numerose ed estemporanee presenze estive che con macchine e moto si infilano ovunque, depredando e devastando prati e boschi. Il bracconaggio, nemico storico dell’area, ha già causato la morte di due lupi nel territorio di Camerata Nuova. 
Sembrerebbe inoltre che torme di creditori assedino la Direzione e il distacco di telefoni, luce, gas sia questione di ore. In più vi sono danni alla fauna selvatica ed alle colture, da rifondere, per decine di migliaia di euro. “Abbiamo già segnalato - dichiara Vanessa Ranieri Presidente del WWF Lazio - le nostre preoccupazioni relative alla nuova stagione dei commissariamenti, non vorremmo, dunque, che nei Monti Simbruini si vedesse compiere, nel corso della gestione straordinaria, lo scempio stradale del Fosso Fioio. Insomma, che commissariamento per la più grande Area Naturale Protetta del Lazio, non sia sinonimo di cerimonia funebre.”

sabato 11 settembre 2010

IL MISTERO DI ROSANERA

Rosanera è la modella cervarola immortalata dal pittore francese Ernest Hebert in alcune sue opere pittoriche di notorietà mondiale. Poco si conosce di questa ragazza dal corpo perfetto: nè da quale famiglia di Cervara provenisse, nè quale precisa influenza abbia esercitato Hebert riguardo la decisione di trasferirsi in Francia dove sarebbe presto divenuta una modella di importanza nazionale. Chiaramente approfondite indagini negli archivi della diocesi d'appartenenza di Cervara associate a riscontri e testimonianze che si potrebbero reperire nella città francese di Grenoble, potrebbero far luce meglio sulla vita di questa bellissima ragazza. Lo scrittore-drammaturgo Gennaro Francione, su sollecitazione del suo amico ed editore Costanzo D'Agostino, ha voluto dedicarle un'opera, trasferendola in un limbo artistico dove le sue vicissitudini vengono fantasticamente elevate nel livello simbolico dell'arte teatrale: attualmente un noto regista che insegna all'università di Cassino ha in animo di creare una compagnia teatrale capace di rappresentare l'opera in oggetto. Rosanera sarà presto, inoltre, coprotagonista di un fumetto, sempre edito dall'editore Costanzo D'Agostino, in cui affiancherà Skandy, protagonista principale che si richiama all'eroe albanese ed europeo Giorgio Castriota Scanderbeg,invincibile difensore della civiltà occidentale, in alcune avventure che vedono primeggiare giustizia, onestà e bellezza rispetto ad altri valori negativi. Rosanera, insomma è l'eroina di Cervara ancora tutta da scoprire: c'è da specificare che oggi non appartiene più solo a Cervara in quanto è divenuta una musa appartenente al mondo della Cultura. 
 Costantius

mercoledì 8 settembre 2010

FORMAGGI DEI SIMBRUINI



 Che ne dici di un assaggio
di un buonissimo formaggio?
Se vuoi farti un'abbuffata 
te lo do di Camerata,
 che ti mangi un pecorino 
dal sapore sopraffino. 
Se ti piace quello opaco
 ti do quello di Subiaco 
che ti fa sentire bene 
da scordar tutte le pene. 
Nella tavola ti venne 
pure quello fatto a Jenne
 che lo spizzichi e l'assaggi
 come il meglio dei formaggi. 
Se non sei uno ch'arretra 
te lo do di Vallepietra 
che arrivato alla tua bocca
 senti il gusto della rocca. 
Mentre intanto il vino bevi 
senti la bontà di Trevi 
dove fanno le caciotte 
pe' incantà le giovinotte.
 E se esageri col vino 
te lo do di Filettino:
 t'accompagna lungo il viaggio
 rimettendoti coraggio. 
Basta che non fai caciara 
se ti dico che a Cervara 
nè d'aprile,nè di maggio 
puoi trovare più formaggio. 

 Mario Pecora

sabato 4 settembre 2010

FESTA DEGLI ARTISTI A CERVARA DI ROMA


Il prossimo 25 Settembre a Cervara di Roma si ripeterà, come ogni anno, la "Festa degli Artisti", per onorare e ricordare tutti quei poeti, pittori, scultori e maestri di varie altre arti, che l'hanno arricchita, nel tempo, di opere e capolavori unici. Tutto il paese per l'occasione si mobiliterà, per organizzare al meglio l'arrivo, la sosta ed il ristoro dei numerosi visitatori che crescono di anno in anno sempre di più.
Cervara, orgoglioso presidio di armonie semplici dove molti tra i più anziani vivono specchiandosi quotidianamente nel più calmo abbandono, in questa occasione si trasformerà in un palcoscenico dove rappresentare una gioiosa danza collettiva, accompagnata dal silente fascino atavico che sgorga dalle rocce in cui è incastonata. Cervara, dove un tempio attende ancora Rosanera, la modella immortalata a metà 1800 dal pittore francese Ernest Hebert, ci farà rivivere così un residuo di romanticismo d'altri tempi. Cervara, prigione di bellezza e di metafore, dove valori visuali si intrecciano, dove forme aeree si coniugano mirabilmente, dove mai sopite tradizioni continuano periodicamente ad esplodere lungo i suoi antichi vicoli, attraverso la "Festa degli Artisti" esprimerà un ulteriore urlo potente contro le nuove solitudini che minacciano gli abitanti di molti luoghi storici della valle dell'Aniene.
Cervara, nido d'artisti che sulla pietra hanno scolpito le sue future sorti traendole dalle intemperie del provvisorio, vi attende con amicizia ed amore.

giovedì 19 agosto 2010

"La locanda di Rosanera"




















Su per la strada amica di Cervara
trovi tra i verdi boschi una locanda
che a Rosanera modella,un pò corsara,
s'ispira e del suo Amor fa propaganda.

Arte ne immortalò sembianze e ardori
guidando Ernest Hebert nel bel tratteggio
che donò luce ai suoi capolavori
d'universal consenso e gran carteggio.

E guarda, Rosanera, da alto loco,
per dire a forestieri e cervaroli:
"Venite a me, beltà vi costa poco,
godete le mie lune ed i miei soli.

Fermatevi a gustar le mie delizie,
le pizze e le pietanze delicate
sì dense di sapori e di primizie
frutto di cura e cose ricercate."

"Locanda Rosanera" amici attende
e artisti e gentil animi e cortesi,
- su per la strada che a Cervara prende:
da pace e buon umor sarete presi-.


Un ammiratore di Rosanera

lunedì 5 luglio 2010

Aiutiamo a ripulire il sottobosco!



Sabato 10 e domenica 11 luglio 2010

“Aiutiamo a ripulire il sottobosco!”

Per anni, arrivando a Campaegli, ci siamo abituati ad osservare nel sottobosco alberi e rami abbattuti che, oltre a deturpare l’ambiente, creano seri ed incombenti pericoli d’incendio. Ci siamo impegnati ad eliminare questo inconveniente mobilitando volontari per la ripulitura del sottobosco e avvalendoci della collaborazione del Sindaco di Cervara di Roma che ha messo a disposizione uomini con motoseghe e mezzi per il taglio ed il trasporto dei rami.

L’appuntamento è alle ore 10.00 di sabato 10 e domenica 11 luglio presso il bivio della strada provinciale che porta al "Residence 3Pini" (per intenderci, dopo il residence Panorama venendo dal centro di Campaegli)

Il lavoro dei volontari è circoscritto a portare fuori dalla pineta il legname opportunamente tagliato dagli operatori comunali.

lunedì 28 giugno 2010

Il Bosco in Concerto...

Una pratica che sta prendendo piede e forma proprio in questi anni, specialmente all'interno dei parchi naturali, cerca di sposare la musica con la natura. Specialmente si tratta di veri e propri concerti in bosco, accompagnati oltre che dai strumenti musicali e dalle voci, anche dai silenzi e dall'atmosfera insolita creata dagli alberi e dalle luci discrete. Spesso si cercano zone con presenza di grandi rocce su cui si possano appoggiare gli artisti, per rendere ancora più particolare e chiaro l'audio. L'elemento qualificante è l'ascolto della musica immersi nella natura, in contatto diretto con l'ambiente, magari seduti in terra sulle foglie (non necessariamente), con i profumi del bosco.
Specialmente in Faggeta, l'ambiente del sottobosco si presta, essendo minime le specie arbustive che possono complicare le cose, e le grandi rocce non mancano.
Generalmente si cerca di localizzare il "piccolo concerto" in un bosco non lontano dal centro
abitato per limitare il disturbo (anche se minimo) che questa pratica può portare, in rispetto con la vocazione conservativa del Parco Naturale stesso.


martedì 11 maggio 2010

Montagna, Uomo, Vivibilità

Di questi tempi è molto attuale parlare di Ambiente, specialmente in territorio montano.Proprio perché la montagna, oggi più che mai è considerata l'espressione della natura e quindi, stare in montagna significa stare in mezzo alla natura. Questo a mio parere è vero solo in parte, in quanto avendo la convinzione e la certezza di stare "nella natura", spesso si cerca di trasformare o plasmare i luoghi montani, in modo che assomiglino il più possibile alla città, ma ad una città in mezzo la natura e quindi che ci faccia sentire meglio dal punto di vista delle comodità, e meglio dal punto di vista della natura. In poche parole la società odierna anche in queste situazioni cerca di "prendere due piccioni con una fava".
Ovviamente questo non porta a nulla di concreto, ma ad un miscuglio tra i due che è destinato a stancare sia il cittadino che l'amante della natura. Con questo voglio anche sottolineare e ribadire che le nuove tecnologie(Internet, Webcam, ecc) sono molto utili, da incentivare e forse oggi fondamentali per vivere in montagna, ma il tutto deve essere considerato nel massimo e possibile rispetto dell'ambiente che ci circonda. A mio avviso alcune rinunce per lo più impattanti, come l' asfaltare alcune strade, l'illuminazione stradale superflua, l'uso di materiali non adeguati, ecc, sono dovute. Sono certo che questo troverà il dissenso di molti, ma le numerose alternative eco-compatibili ed a basso costo, spesso sconosciute nei nostri territori, non possono non essere accettate. Ma scendiamo nel concreto; Per quanto riguarda le strade bianche, con un giusto sistema di convogliamento delle acque piovane, sono a mio avviso, il miglior compromesso in termini di costi, impatto e vivibilità. Il problema polvere d'estate è subito risolto evitando di sfrecciare con le auto. Per le recinzioni, la cartellonistica esterna e le altre opere di arredo possibili, utilizzare il legno, appropriatamente trattato ed adeguato alle condizioni esterne e stazionali, cioè con una durabilità agli agenti meteorici e fungini alta (vedi: Larice, Castagno, ecc). Utilizzare per le varie "opere" vernici dai colori poco impattanti (Verde, grigio, marrone), e così via. Questo ovviamente concatenato con una giusta manodopera per rendere il tutto efficiente e duraturo nel tempo.
Anche l'ingegneria naturalistica se ben fatta risulta oggi un ottimo compromesso per rinverdire scarpate, rinaturalizzare vecchie cave, strade e abbeveratoi in disuso. Dico tutto questo solamente per evidenziare delle linee guida che andrebbero seguite in montagna o perlomeno all'interno dei parchi naturali (in rispetto alla loro istituzione non casuale), per migliorare l'effetto visivo, mantenere l'ambiente il più possibile inalterato, evitando il superfluo e gli sprechi, aumentando la durata delle opere per limitare ed ottimizzare così le spese.

sabato 17 aprile 2010

RIPULIAMO CAMPAEGLI...

Ripuliamo Campaegli è un iniziativa del Sartana cafè in collaborazione con il nuovo C.D.A. del Consorzio di Castel'Amato e con i campaegliani tutti.
Questo è il primo dei molti appuntamenti in programma e vuole essere motivo di incontro, finalizzato anche a stabilire una comune linea di pensiero circa la prevenzione ecologica, la sensibilizzazione ed informazione nel rispetto del parco che ci circonda, da parte di tutti i visitatori.

Avremo a disposizione diversi mezzi motorizzati, forniti da comune e dagli imprenditori locali.

L'apuntamento è al Sartana cafè alle 10.00 del 25/04/2010, ove saranno presenti e partecipi anche i consiglieri neo eletti al Consorzio.

Sono ben accetti attrezzi, come pale, rastrelli e sacchi per rifiuti, ne avremo a disposizione ma potrebbero non bastare.

VENITE IN MOLTI, muniti (se possibile) di guanti e di buona volontà!...

domenica 11 aprile 2010

Aria Nuova

Voglio iniziare questo post con , un grande ringraziamento a tutte le persone che mi hanno votato per il rinnovo delle cariche di amministrazione del Consorzio di Castel'Amato di Campaegli.
A mio avviso il trend di votazione ha evidenziato la voglia di un cambiamento radicale a Campaegli.
I candidati eletti sono stati:
Marco Lelli ; Roberto Falzone; Massimiliano Bonanni; Giovanni De Fraia ; Antonio Marzoli.
Nessuno di questi facente parte del CDA uscente.
Il lavoro da compiere sarà molto e duro, e sono sicuro che l'impegno non mancherà da nessuno dei 5 eletti, che ripeto lo fanno a titolo gratuito.
Un ringraziamento speciale oltre che personale è dovuto al Tesoriere/Vice presidente uscente Maurizio Scotacci, per la trasparenza, lealtà e determinazione dimostrata in questi anni di amministrazione, ed a cui sono legato da rapporti oltre che professionali anche di amicizia e affetto, che non ho paura a dirlo, rimarrà sicuramente come mio mentore, come è anche giusto che sia in quanto ha ottenuto anch'esso moltissimi voti.

Voltando pagina voglio anche riportare questo blog sugli argomenti per cui è nato, abbandonando finalmente queste vicende di piccola politica, se così si può definire, che sono si importanti, ma nuocciono agli argomenti di ben altra natura che vengono qui solitamente trattati.

domenica 14 marzo 2010

Campaegli: Andiamo a vedere


Avrei voluto scrivere questo post dopo l'assemblea del consorzio per trarre le mie personali conclusioni sulla votazione del nuovo consiglio di amministrazione (Cda) del Consorzio di Castel'Amato, ma sembra proprio che dal 31/12/2009 (Fine del mandato) la data sia continuamente rimandata e dai primi di gennaio si è passati a metà febbraio per poi arrivare (come scritto nella mail inviata dal Consorzio:

Newsletter 3 - 28/12/2009, ma veramente inviata il 18/02/2010) "alla convocazione per i giorni 12 e 13 marzo o, al più tardi, il 19/20 marzo" .Ovviamente questa data non può essere rispettata in quanto non è stata inviata nessuna convocazione, che ricordo, deve avvenire, secondo lo Statuto almeno 10 gg prima della data di convocazione.

Sottolineando e mantenendo la mia personale stima per l'attuale Vice.presidente/Tesoriere del Consorzio, non posso fare a meno di porre la mia attenzione sulla mail sopracitata. In questa infatti si mettono in evidenza numerosi punti che mi hanno fatto inizialmente sorridere, in quanto, non rispettano la realtà. Si parla della possibilità di poter vedere la Situazione Pagamenti direttamente sul sito del consorzio ("Nell' Area Riservata, abbiamo dato vita alla sezione Situazione pagamenti che-già a partire dal quella al 31 dicembre 2009") e della presenza di un Anagrafico ("Abbiamo altresì istituito la sezione Anagrafico, la quale riporta il numero d’ordine attribuito dal Consorzio ad ogni unità immobiliare e la presenza del rogito").Quest'ultima voce non mi sembra essere presente, mentre la situazione pagamenti non è mai stata attiva. Ma

scendiamo

dal web e mettiamo i piedi a Campaegli, dove la Sede del consorzio non è mai stata aperta e risulta tutt'ora inagibile nonostante si stia pagando l'affitto da luglio, la tanto declamata seconda webcam con annessa stazione meteorologica aspetta da molti mesi l'erogazione dell energia elettrica e la rete fognante, completata a spese dei consorziati (

giustamente o ingiustamente)

aspetta il collaudo finale.

Con questo non voglio attaccare nessuno, ma voglio mettere al corrente, molti consorziati che non si recano spesso a Campaegli, e non possono verificare personalmente questi punti. Dico questo

per questioni di chiarezza e regolarità, in questo strano clima di "campagna elettorale". Campagna che nel bene o nel male mi vede coinvolto personalmente.

Proprio per questo motivo , dato che non sono un politico e tanto meno voglio diventarlo, voglio limitarmi alle indicazioni del post precedente ed al volantino allegato, invitando però chiunque voglia sostenermi o scambiare due parole con me a contattarmi via mail (campaegli01@hotmail.it) o via telefono (3491239047).

Saluti a tutti.

Marco Lelli