...CAMPAEGLI NEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI..

martedì 11 maggio 2010

Montagna, Uomo, Vivibilità

Di questi tempi è molto attuale parlare di Ambiente, specialmente in territorio montano.Proprio perché la montagna, oggi più che mai è considerata l'espressione della natura e quindi, stare in montagna significa stare in mezzo alla natura. Questo a mio parere è vero solo in parte, in quanto avendo la convinzione e la certezza di stare "nella natura", spesso si cerca di trasformare o plasmare i luoghi montani, in modo che assomiglino il più possibile alla città, ma ad una città in mezzo la natura e quindi che ci faccia sentire meglio dal punto di vista delle comodità, e meglio dal punto di vista della natura. In poche parole la società odierna anche in queste situazioni cerca di "prendere due piccioni con una fava".
Ovviamente questo non porta a nulla di concreto, ma ad un miscuglio tra i due che è destinato a stancare sia il cittadino che l'amante della natura. Con questo voglio anche sottolineare e ribadire che le nuove tecnologie(Internet, Webcam, ecc) sono molto utili, da incentivare e forse oggi fondamentali per vivere in montagna, ma il tutto deve essere considerato nel massimo e possibile rispetto dell'ambiente che ci circonda. A mio avviso alcune rinunce per lo più impattanti, come l' asfaltare alcune strade, l'illuminazione stradale superflua, l'uso di materiali non adeguati, ecc, sono dovute. Sono certo che questo troverà il dissenso di molti, ma le numerose alternative eco-compatibili ed a basso costo, spesso sconosciute nei nostri territori, non possono non essere accettate. Ma scendiamo nel concreto; Per quanto riguarda le strade bianche, con un giusto sistema di convogliamento delle acque piovane, sono a mio avviso, il miglior compromesso in termini di costi, impatto e vivibilità. Il problema polvere d'estate è subito risolto evitando di sfrecciare con le auto. Per le recinzioni, la cartellonistica esterna e le altre opere di arredo possibili, utilizzare il legno, appropriatamente trattato ed adeguato alle condizioni esterne e stazionali, cioè con una durabilità agli agenti meteorici e fungini alta (vedi: Larice, Castagno, ecc). Utilizzare per le varie "opere" vernici dai colori poco impattanti (Verde, grigio, marrone), e così via. Questo ovviamente concatenato con una giusta manodopera per rendere il tutto efficiente e duraturo nel tempo.
Anche l'ingegneria naturalistica se ben fatta risulta oggi un ottimo compromesso per rinverdire scarpate, rinaturalizzare vecchie cave, strade e abbeveratoi in disuso. Dico tutto questo solamente per evidenziare delle linee guida che andrebbero seguite in montagna o perlomeno all'interno dei parchi naturali (in rispetto alla loro istituzione non casuale), per migliorare l'effetto visivo, mantenere l'ambiente il più possibile inalterato, evitando il superfluo e gli sprechi, aumentando la durata delle opere per limitare ed ottimizzare così le spese.