Molti organi di stampa hanno parlato della presenza dell’orso bruno marsicano nel territorio del Parco
Naturale Regionale dei Monti Simbruini e dopo il primo avvistamento del 26 settembre 2012, tale presenza è stata
confermata da altri avvistamenti e segni di presenza, che ne hanno
appurato la frequentazione nei comprensori di Filettino e Trevi nel
Lazio.
Il Parco dei Monti Simbruini è da anni impegnato in attività di
monitoraggio sulla presenza dell’orso bruno marsicano nell’ambito di specifici progetti come il “PATOM: Piano
d’Azione Tutela Orso Marsicano” e il “Life Arctos” Tali progetti hanno evidenziato la
frequentazione della specie su tutta l’Area protetta, dal territorio di Filettino fino a quello di Cervara di Roma.
Dal
punto di vista naturalistico si ricorda che non è stata effettuata nessuna
reintroduzione di orso bruno marsicano nel Parco
dei Monti Simbruini né in nessuna area dell’Appennino Centrale e che la
specie in questione è a fortissimo rischio di estinzione, con un numero
di esemplari estremamente ridotto, concentrati soprattutto nel Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questa presenza nelle aree limitrofe al Parco Nazionale d'Abruzzo (Hot Spot della presenza e punto di origine del flusso migratorio), come è il Parco dei Monti Simbruini, è da consideransi puramente naturale e legata alla migrazione spontanea della specie nonchè alla presenza di luoghi protetti idonei alla vita e alle esigenze del plantigrado, che fanno ben sperare su un possibile aumento dell'areale della popolazione con conseguente aumento di individui presenti.
L'ente Parco conferma che tutt’ora nel territorio dei Simbruini, continuano
i monitoraggi e le azioni previste nei Progetti citati, al fine di
verificare e favorire la presenza di nuovi orsi, tramite concessione di recinzioni elettrificate agli
allevatori, interventi selvicolturali adeguati, lotta al bracconaggio e
corretta pianificazione venatoria al di fuori dell’Area Protetta.
Al contrario di quanto si pensi l’orso (come poi anche il lupo), è un animale generalmente elusivo e che molto difficilmente si avvicina ai centri abitati e alla presenza umana. Proprio per questo sia il Parco che Il Corpo Forestale dello Stato, con dei comunicati ufficiali hanno rassicurato la popolazione ed evidenziando il valore aggiunto che la presenza di un animale come raro come l'orso può
fornire a un territorio protetto come quello dei Simbruini.