...CAMPAEGLI NEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI..

domenica 2 dicembre 2012

Strada,Non strada o Pista di Fondo.


Mentre si aspetta che i lavori di messa in sicurezza della Pineta vengano ultimati, la questione "Piste di Fondo" si infittisce, con nuovi risvolti (Cercherò di dare tutti gli aggiornamenti CERTI e VERIFICATI). Vengo a conoscenza di due ordinanze del Comune di Cervara di Roma e di Subiaco (datate rispettivamente luglio ed ottobre 2012) inerenti l'interdizione al traffico veicolare di alcune strade bianche (solo alcune) nei territori comunali. Difatti proprio dopo la chiusura del cantiere per le piste di fondo, compaiono alcuni cartelli di divieto di transito (ai sensi della L.R. n° 29 del 30/03/1987) sulla " strada", che partendo da valle Maiura (Comune di Subiaco), attraversa la Piana di Campaegli sia per la competenza del comune di Subiaco che di Cervara di Roma. Sulle sopracitate ordinanze però non si parla del tratto che da Campaegli raggiunge l'incrocio con la piana e che poi continua verso Monte Livata. Dal tracciato della pista di fondo però anche il tratto "Campaegli-Piana di Campaegli" è interessato dai tracciati di tale pista. Vi allego una foto della cartografia con il tracciato della pista di fondo (progetto esecutivo) focalizzata solamente nell'area di Campaegli e con alcune piccole aggiunte esplicative (In rosso la pista "Amatoriale" ed in Verde quella "Omologabile Juniores"). Premetto che sono pienamente d'accordo con l'interdizione di alcune strade bianche per i motivi connessi al passaggio dei fuoristrada, che deturpano il territorio, alla sicurezza degli escursionisti/ciclisti, specialmente in un parco naturale, ma vorrei (come penso molti altri) saperne di più sul destino del tratto di strada "Campaegli-Livata" (Strada Agro-forestale, Strada Tagliafuoco, a seconda dei diversi documenti e piani) in quanto tutti, siamo a conoscenza delle battaglie e delle promesse, ormai epiche, riguardanti l'apertura/sistemazione/chiusura definitiva di codesta strada...che... adesso si trasforma anche in pista di fondo...non è strada percorribile (tecnicamente non lo è mai stata), ma non viene interdetta al traffico a differenza delle altre in cui attualmente passa il tracciato della pista di fondo...
Vi informo comunque che il Consorzio di Castel Amato sta seguendo tutta la questione piste di fondo e spero che a breve si riuscirà a capire meglio la situazione.

venerdì 19 ottobre 2012

Avanti con la Pineta...e pista di fondo

E' cominciata il 25 settembre e terminerà fra una ventina di giorni, la messa in sicurezza della Pineta di Campaegli. L'operazione di diradamento e pulizia (vedi foto prima e dopo) , renderà più fruibile ed accessibile il bosco nonché, con l'eliminazione di materiale morto a terra, si ridurrà il pericolo di incendio, a maggior ragione proprio perché ci troviamo nei pressi di un centro abitato. Sono state eliminate anche le piante che, trovandosi bordo strada, presentavano una conformazione non adeguata e una stabilità precaria, e che sotto il peso della neve avrebbero potuto rompersi o sradicarsi (cadendo in strada, come succede più volte ogni inverno) creando danno, disagio e pericolo ai passanti nonché, la rottura di cavi elettrici e telefonici e l'isolamento delle linee. Il legname tagliato, di scarso valore commerciale, servirà a coprire le spese di taglio e verrà triturato mezzo apposito mezzo (trituratore o cippatore), in modo tale che l'operazione sia a costo zero per i consorziati e per il proprietario. Il materiale triturato (scaglie) verrà poi portato mediante camion ad una centrale a biomasse per la produzione di energia elettrica pulita.
Felice di aver prestato il mio tempo e la mia professionalità per questa operazione che sta riuscendo benissimo, volevo ringraziare la ditta utilizzatrice che sta operando, non senza poche difficoltà (considerando anche che sono stati vittima di alcuni furti di carburante e di una motosega), ma che sta portando avanti un ottimo lavoro.
Volevo anche ricordare, e salutare ancora, con questo post, la figura di Maurizio Scotacci, (ex vice presidente e tesoriere del Consorzio di Castel Amato) in quanto aveva molto a cuore la messa in sicurezza di questa pineta e si era impegnato molto con gli enti preposti per cercare di avere dei finanziamenti o comunque di sistemarla. Proprio per questo voglio dirgli: " Ce l'abbiamo fatta"!!...

Veniamo ad un altro punto dolente, che in questi giorni, sta portando non poche polemiche e scompigli a Campaegli. Una piccola ruspa (bobcat) e un piccolo escavatore, stanno (sembra abbiano ormai concluso) effettuando i lavori per la costruzione della Pista di Fondo che collega Campo dell'Osso (Subiaco) a Campaegli (Cervara di Roma) passando per la "Strada Campaegli-Livata" per poi salire lungo la piana di Campaegli. Nel nostro territorio ci sarà l'anello per poter tornare poi indietro verso Campo dell'osso. Apparentemente percorrendo la strada per Monte Livata, subito dopo il Maneggio per capirsi, non sembra vedersi molto (solo alcuni piccoli movimenti terra sul prato), tanto che qualcuno nemmeno s'è accorto di nulla, ma inoltrandosi sulla valletta circostante (a sx venendo da Campegli) ci si accorge che qualche bello sbancamento c'è stato. Allora io mi chiedo (e lo stiamo chiedendo anche tramite il Consorzio di Castel Amato), perché nessuno ha avvertito il Consorzio che dei mezzi stavano lavorando nel territorio?, perché dobbiamo sapere cosa accade sempre dopo che è accaduto?...sarebbe il caso di saperne di più. Le autorizzazioni (valutazione d'incidenza e nulla osta del parco) non permettono a mio avviso di violare anche il diritto di capire ed essere informati. Mi rivolgo sia al Comune di Subiaco (Capofila del progetto) sia al Parco Regionale dei Monti Simbruini che al Comune di Cervara di Roma. Questo tipo di discorso, non c'entra nulla con la realizzazione della pista di fondo, che a mio avviso (se appositamente ben gestita) darà solamente un valore aggiunto al territorio dal punto di vista turistico, e che quindi sposo in pieno, ma vorrei, come spero tutti a campaegli capire anche qualcosa in riguardo al progetto, o meglio chi gestirà questa pista? che fine farà il tratto di strada (campaegli-livata) ormai trasformatosi in pista di fondo? in generale chi, come e cosa?.
Spero che a breve si riuscirà a capire la verità e sia possibile avere un idea vera della situazione...

lunedì 3 settembre 2012

Gli Gnomi non suonano il Jazz...

Non a caso mi vien di intitolare questo post con un titolo un pò strambo, questo post che va a tirare le somme di un Agosto molto interessante per Campaegli. Infatti, mentre agli occhi dei frequentatori meno attenti tutto aveva le movenze di un estate "normale", molti di noi (io non ne ho avuto il piacere, chissà perché...) si vedevano allietare (o forse no) le giornate dal buon "Pasquino" (chi c'era alla riunione del Consorzio del 22 Agosto sa già di cosa parlo) che inneggiava contro i 5 (ma ormai 4) che, sostenuti dalla comunità, cercano di vedere chiaro nelle vicende certamente troppo buie di Campaegli, ma che da anni tengono in ballo tutti i Campaegliani. Ovviamente dove il sole non batte neanche l'erba cresce, infatti mentre di giorno si chiacchiera, al calare delle tenebre si agisce... e come nelle migliori favole per bambini... le strade di Campaegli si riempivano di grandi sassi, le vie cambiavano nome (Via del Lupo ti diventa Via della Polvere), le recinzioni e i cancelli dei cassonetti cadevano a terra come foglie in autunno. Tutta opera di quei maledetti Gnomi... si, quelli che non suonano il Jazz, molto probabilmente perché... non ci arrivano... al contrabasso?!?!?
Menomale che c'era il Percorso Salute col suo scudo anti-Gnomi a tenere in forma e far divertire grandi e piccini dalle 7,30 alle 9,00 e dalle 19,00 alle 20,00.
Spero vi siate divertiti con la mia banale e breve storiella, e che nessuno me ne voglia. Lo sapete che scherzo... e che mi piace raccontare i fatti che vedo.
A parte questo, quest'estate ha visto sorgere una parte del "Percorso Salute" (come iniziativa volutamente realizzata in forma singola dell'Associazione Amici dei Faggi, con il contributo del Comune di Cervara di Roma). A mio avviso OTTIMA INIZIATIVA, che ha dato la parvenza che qualcosa si stia costruendo e che si stia andando nel verso giusto. Dico parvenza perché è cosa risaputa che chi va da solo, o comunque parte con pochi, o arriva sempre solo oppure non arriva per niente....dipende sempre dove si vuole arrivare. E chi invoca all'unione tra tutti i "gruppetti" di campaegli?!?!?! (perché senza di quella, 30 anni di storia ci hanno testimoniato che non si raggiunge molto). E poi con il mio modo di fare da povero pacifista da quattro soldi, non riesco a prendere neanche due piccioni con un cesto di fave...anzi me le ritirano contro... ahahaha che ridere!!! - ma questa è un altra storia -.
Quindi... continuiamo; sono riapparsi i dossi stradali dopo alcuni anni di assenza, in quanto, dopo incessanti tartassamenti da parte del C.d.A. del Consorzio, (udite udite) il Comune di Cervara di Roma ha investito circa 10.000€ per Campaegli, o meglio per l'aquisto dei suddetti dossi e per la segnaletica stradale, dal momento che dopo 30 anni il comune ci ha considerato "Area Urbana".
Per quanto riguarda l'intrattenimento e l'animazione estiva, Il Sartana Cafè si è mosso al meglio con pomeriggi e serate divertenti e ben movimentate al residence le Rocce, il Circolo Piccolo Approdo delle Volpi con qualche serata musicale (bravissimo il sosia di Renato Zero), l'associzione Amici dei Faggi con gli ormai consolidati interessanti appuntamenti con il tiro con l'arco, tiro dinamico, aereo modellismo e Thai - Chi...
Il Consorzio di Castel Amato di cui faccio parte come membro del C.d.A. (concedetemi un euforia un tantino maggiore), forte degli spazi della nuova sede in Via del Lupo, ha voluto uscire un po' dai soliti schemi "Politico/Amministrativi" ed ha organizzato un Corso Micologico (valido per il rilascio del patentino micologico), ha dato vita sulla terrazza consortile, quindi sotto le stelle, ad una piccola rassegna cinematografica gratuita di 6 Film, vecchi e nuovi, girati nel territorio dei Monti Simbruini e dell'Appennino Abruzzese, nonché una splendida "Serata Jazz" con ingresso libero, che ha visto circa 100 presenze, tra cui numerosi ragazzi, che come mi ha detto una signora "E' arrivato il momento che si riprendano Campaegli". Colgo l'occasione per ringraziare Jacopo, Mauro e Walter che hanno suonato egregiamente e hanno dato vita alla serata.
Quello che mi rincuora e mi rende felice, dandomi la forza di continuare, è che la gente di Campaegli si sta accorgendo che c'è qualcuno che è lontano da strani personalismi e dagli interessi di quelli che hanno tenuto schiava la località per tutto questo tempo, e che lavora per gli interessi della collettività. A conferma di questo invito tutti a consultare i documenti sul sito del Consorzio www.castelamato.it in merito all'operato del C.d.A..

Un caro saluto a tutti

mercoledì 11 luglio 2012

IL FUMETTO DI SCANDY E ROSANERA

DIPONIBILE DA SCARICARE GRATUITAMENTE SUL SITO WWW.SCANDY.IT IL FUMETTO DI SCANDY E ROSANERA, LA ORMAI NOTA E LEGGENDARIA MODELLA CERVAROLA ISPIRATRICE DI ERNEST HEBERT.
BUONA LETTURA

lunedì 2 luglio 2012

Ecco la locandina del primo corso di micologia, valido per il rilascio del tesserino per la raccolta dei funghi spontanei nella regione Lazio, organizzato presso la sede del consorzio di Campaegli. 
Avrà luogo nel periodo compreso tra il 9 e il 19 agosto 2012 e sarà articolato in 6 incontri di lezione frontale, corredate da due uscite (funghi permettendo!) in bosco per la raccolta di materiale fresco da visionare assieme ai docenti.
La prenotazione è gradita, in quanto è stato fissato un numero minimo di iscritti, al di sotto del quale il corso non sarà attivato.
Il costo complessivo è di 40 euro,  comprendente le uscite e la predisposizione del materiale didattico, l'attestato di partecipazione e l'espletamento delle pratiche burocratiche presso la provincia di Roma, da corrispondere in occasione della prima lezione.



lunedì 11 giugno 2012

Parco dei Monti Simbruini: Visita guidata area faunistica del cervo

Sabato 16 Giugno 2012

Piacevole camminata di circa 2 Km con gli operatori del Parco che ci condurranno alla conoscenza del cervo.
  • Ora e luogo dell'appuntamento: ore 10.30 presso il bivio per Prataglia - Campaegli
  • Grado di difficoltà: basso
  • Durata: 2 ore circa
  • Abbigliamento comodo e scarpe da trekking
  • Quota di partecipazione € 3.00 a persona da consegnare in loco all'operatore
Info e pronotazioni (obbligatoria): 0774 827221.

da www.simbruini.it

venerdì 20 aprile 2012

Percorso acquedotto...un, due, tre....stella..

Riporto questa immagine per rendere più chiaro il tracciato dell'acquedotto, o meglio la parte di questo nelle vicinanze di campaegli. Ad oggi i lavori della maggior parte del tragitto sono stati completati con l'interramento dei tubi, fino all'etrata a campaegli. Il tratto mancante (da sotto il residence Panorama fino al bottino di distribuzione idrica, per capirci) potrà essere effettuato a partire dal 15 di luglio, in quanto, essendo l'area sottoposta a vincolo Z.P.S. (Zona Protezione Speciale a protezione  degli uccelli) i lavori dovranno fermarsi per non recare fastidi alla nidificazione dal 15 aprile al 15 di luglio. I lavori per l'acquedotto seguiranno quindi, un percorso (in rosso in figura) fino al raggiungimento del bottino di accumulo, che dovrà essere risistemato, a norma di legge (secondo le disposizioni di Acea Ato2) a spese della campaegli Srl ("ex espineda" come è in uso dire, per riallacciarsi alla convenzione tra comune e costruttore) assieme all'impianto di distribuzione. Effettuati questi passaggi sarà così possibile completare l'opera e effettuare gli allacci alle singole utenze.
Queste sono le cose come stanno andando e come dovrebbero andare.
Il consorzio di Castel Amato, sta vigilando sulle operazioni in modo tale che avvengano in rispetto delle norme, ed nel rispetto dei futuri fruitori, che appunto sono tutti gli abitanti di campaegli.

Purtroppo (o per fortuna per quelli che si sono annoiati di sentirne parlare) non c'è solo l'acquedotto, o la fognatura, come qualcuno, alcune volte, non hanno fatto a meno di farmi notare.

Voglio spendere due parole infatti sull'ondata di furti (generalmente trattasi di cose di poco valore, o generi alimentari) che si stanno verificando a campaegli da alcuni giorni a questa parte (sia in appartamento che in baita). Infatti nonostante le numerose segnalazioni, e richieste, di intensivare i controlli alle autorità competenti effettuate dal consorzio, e dai singoli consorziati con le varie denunce di furto, non è facile, come d'altronde si può immaginare prendere i responsabili sul fatto...qualcuno sicuramente dirà che non è nulla di nuovo, sentire parlare di furti in appartamento e di furberie, ma non è il tipo di discorso che mi interessa...
Le furberie, o meglio "i furbi del quartierino", cercano, a intervalli regolari di testare il terreno davanti a loro, aspettando, scrutando la situazione circostante...Bonifacio VIII disse "Chi tace acconsente", ma l'esperienza ha dimostrato che questo non è sempre vero, per che chi tace spesso riflette, e agisce con il dovuto tempo e le dovute maniere, nel rispetto della legge.
...E' chiaro a chi lo vede, ma forse molto meno per chiaro per chi lo ascolta...

venerdì 23 marzo 2012

...Un saluto ed un abbraccio che arrivi molto in alto, partendo dal profondo del mio cuore, ad un amico, che tanto ha dato a Campaegli...


Ciao Maurizio

martedì 21 febbraio 2012

Come d'inverno gli alberi....cadono!


Dopo un periodo di nevicate intense e continue come quelle che abbiamo avuto in questi periodi, è il momento di effettuare la conta dei danni. Proprio i boschi o le alberature isolate, generalmente riportano le maggiori problematiche di carattere ambientale. Su gli occhi di tutti, sono passate le immagini trasmesse anche dai i più gettonati telegiornali, di alberi caduti, in città e lungo le arterie stradali, che hanno recato danni oltre che alla circolazione anche a case, auto e sfortunatamente anche a persone. Ovviamente si cerca di attribuire la responsabilità (come in altri casi anche ben più gravi) al così detto "evento eccezionale", che poi tanto eccezionale non è, se si pensa, che nevicate del genere si verificano circa ogni 10 anni in montagna e ogni 30 a quote minori. Ma il vero problema, è quello che affligge  l'Italia e gli italiani, ormai da quasi tutti i punti di vista, ovvero la mancata prevenzione, e la mancata considerazione degli eventi, che ormai, più che matematicamente si riverificano dopo un periodo di tempo ben stabilito, noto con il termine tecnico di Tempo di Ritorno. Proprio sulla legge delle probabilità che un evento si riverifichi, in base alle volte che già si è verificato nel tempo si dovrebbe basare la prevenzione e quindi la pianificazione territoriale per limitare al minimo i danni. Parlando di alberi e di boschi, soprattutto in ambiente non montano, riscontriamo i maggiori danni. Questo perché nel corso degli anni, le singole piante (se non curate) sviluppano delle conformazioni, legate al luogo in cui vivono, e ovviamente non adatte a sopportate il peso della neve. Entra in gioco in questi casi anche il fattore genetico, facendo in modo, che vengano meno quelle piccole accortezze (conformazione e angolazione dei rami, spessore della corteccia, etc) utili a sopportare il freddo ed il peso della neve sui rami. Le piante originarie del piano montano, d'altro canto si sono selezionate geneticamente, e resistono maggiormente a queste incombenze. Discorso a parte va fatto per i boschi derivati da rimboschimento (pinete di pino nero, douglas, abete, etc), che necessitano delle giuste operazioni selvicolturali, in quanto le piante essendo molto vicine tra loro tendono a crescere alte e con il tronco esile. Questi due fattori, sommati  alla presenza tutto l'anno degli aghi (mantengono la neve sulla chioma) fanno si che i rimboschimenti di conifere siano molto soggetti a schianti e rotture, e quindi necessitino maggiormente di interventi preventivi, attuati mediante diradamenti mirati a ridurre la distanza tra le singole piante, facendo in modo che queste possano allargare la chioma ed irrobustire il fusto senza raggiungere velocemente grandi altezze. 
Tornando più in basso di quota i danni maggiori sono riportati da specie sempreverdi (pini domestici, lecci, cedri, etc), molto spesso utilizzate come alberature stradali o nei giardino, proprio per la peculiarità di mantenere le foglie ("il verde") tutto l'anno. Purtroppo in caso di nevicate anche non troppo forti (vedi Roma) li ritroviamo spesso a terra, o sopra qualche auto/abitazione. In città e nei centri abitati, proprio per i danni che un eventuale caduta o rottura di rami può provocare, sarebbe d'obbligo il controllo di ogni singola pianta, con le opportune potature. Il controllo della stabilità di un albero, è un operazione complessa che tende a mettere in sicurezza la pianta e che ha solo come fine ultimo l'abbattimento. Spesso le piante vanno in contro a danni causati da funghi lignicoli (agenti di carie) che provocano marciumi e indeboliscono il fusto o i rami. L'analisi della stabilità può essere solo visiva, e legata all'esperienza del tecnico forestale, o con l'ausilio di specifiche metodologie (V.T.A. Visual Tree Assestement) e strumentazioni particolari (resistograf, martello ad impulsi) che permettono di individuare la posizione e l'entità dell'eventuale marciume. In base a questo si deciderà se procedere solo con un alleggerimento della chioma (pianta monitorata nel tempo), o con l'abbattimento. 
Purtroppo si continua a sperare, e a pregare qualche strana ed ignota divinità, che "non succeda nulla" , ma questa non è certamente la via da prendere al giorno d'oggi, perché gli eventi naturali considerati fuori dalla norma, andranno così sempre ad aumentare. Solamente con la giusta prevenzione e pianificazione in ogni singolo campo, avremo molti meno "eventi eccezionali".

sabato 28 gennaio 2012

"IL LUPO RIPORTA LA PECORA"


E' questo l'interessante progetto messo a punto dal Parco Nazionale della Majella. La costituzione da parte del  parco di un gregge da utilizzare  nei casi di predazione accertata da lupo,in modo che l'allevatore riceva direttamente in azienda capi corrispondenti dal punto di vista della categoria commerciale, a quelli deceduti o dispersi in seguito ad eventi predatori. I capi restituiti all'allevatore sono controllati per gli aspetti sanitari, ed iscritti all'albo della razza Merinizzata Italiana, simbolo dell'ovinicoltura storica in Abruzzo. Con la costituzione del gregge del Parco  il Parco Nazionale della Majella gestirà un gruppo di animali che potranno essere, all'occorrenza, ceduti agli allevatori danneggiati che ne faranno richiesta”, una sorta di conto corrente fruttifero da utilizzare per ristorare del danno subito gli allevatori, con le pecore utilizzate direttamente al posto del denaro. 
Il progetto Life Wolfnet ha come obiettivo la sperimentazione, l'applicazione, la divulgazione e la messa in rete, fra tutti i gestori delle aree interessate dalla presenza del lupo, delle tecniche, sistemi e pratiche più efficaci per assicurare una migliore gestione della specie e dei conflitti con le attività antropiche, fra le quali la zootecnia estensiva svolge un ruolo di primo piano all'interno delle aree protette.
Anche nel Parco dei Monti Simbruini si potrebbe prendere in considerazione una metodologia similare, appoggiandosi magari al medesimo progetto Life, includendo anche gli equini nel "gregge del parco", in quanto questi sono maggiormente attaccati nelle nostre aree, risarcendo così gli allevatori che a causa dell'aumento del numero di lupi negli ultimi anni, stanno subendo considerevoli danni economici, evitando così il ritorno delle antiche ostilità nei confronti di una specie così importante per queste aree e per tutta la fauna italiana.

mercoledì 25 gennaio 2012

RIFUGIO PARRELLI: MIRACOLI CHE SI RIPETONO

Il nuovo anno, per il Rifugio Parrelli, è iniziato sotto gli auspici più favorevoli: la Befana ha, infatti, portato un'altra bellissima storia di vita e d'amore. Tutto è cominciato quando il dr. Giulio, un conoscente della signora Giuseppina, si trovava in giro per una strada commerciale di Roma per fare delle compere. Improvvisamente egli ha sentito un piccolo vagito provenire da un cassonetto vicino al quale stava passando. Incuriosito, lo ha aperto, scoprendo una scena davvero terrificante: chiusi dentro una busta di plastica si agitavano disperatamente, tra i vari cumuli dell'immondizia, sei cuccioli di cane appena nati. Certamente, lo scopo di chi li aveva abbandonati così incivilmente in quel posto, era quello di provocare loro un'atroce morte per soffocamento. Non è un episodio raro a verificarsi: malgrado esso, infatti, faccia naturalmente venire i brividi ad ogni persona sensibile, fa parte di un genere di eventi che si ripetono spesso, portando sofferenza anche a chi, come i gestori della L.A.I. e del Rifugio Parrelli, negli anni hanno acquisito l'abitudine a sentire storie di abbandono e di morte di amici a 4 zampe indifesi, tra le più varie. Per la signora Giuseppina, che tra poco compirà 89 anni, però, c'è sempre, al di là di questa miseria umana, qualcosa che le fornisce sia la forza che la gioia per continuare a credere nella missione in cui è impegnata da quasi cinquant'anni. Così, quando il dr. Giulio portò quelle creaturine al Rifugio per cercare di salvarle dall'atroce fine cui erano destinate, la signora Giuseppina, per evitare loro l'assideramento, le mise subito al calduccio, dando loro una prima poppata di latte tiepido. Come straordinario segno di un destino amico, di lì a poco si presentava al cancello del Rifugio un signore che aveva in macchina una cagna, raccolta sotto una catasta di legna, con tre cuccioli da poco morti e le mammelle ben pregne di latte: un miracolo da far accapponare la pelle e rendere quasi incredibile la sua lettura a dei semplici occhi! La signora Giuseppina, immediatamente, affidò i poveri sei cucciolotti appena salvati da morte certa alla nuova arrivata: che emozione, vedere come essi si attaccavano immediatamente alle sue mammelle, succhiando latte a più non posso! Oggi i cuccioli rimasti sono cinque, perchè uno di essi, malgrado tutte le attenzioni e cure, non è riuscito a sopravvivere. Continuano a nutrirsi dalla nuova mamma cagna ed a crescere a vista d'occhio. Forse anche per aiutarci  a descrivere sempre meglio le tante storie a lieto fine che ormai da tempo si verificano sempre più spesso nel nostro Rifugio.
L.A.I. Lega Antivivisezionista Italiana