Nella nostra realtà paesaggistica e naturale mantenere le strade bianche dove possibile deve essere una priorità. Difatti l'uso di asfalto o di cemento risulta non solo anti economico, ma soprattutto antiestetico e in contrasto con l’ambiente circostante. Sono convinto che le strade bianche anche interne al centro abitato nei parchi naturali siano lo strumento principe ed indispensabile per la fruizione del territorio e delle sue bellezze. Non solo occasione di turismo e contatto con l’ambiente, ma principalmente strumento di lavoro per chi il territorio lo vive tutti i giorni e con cui vive. La viabilità in ambiente montano e forestale richiede un’attenzione ed una manutenzione costante per essere sempre pronta all’uso. Dalla semplice posa di canalette per lo scolo delle acque fino ad opere di ingegneria naturalistica; dall’ordinaria manutenzione fino al recupero di piste colonizzate col tempo dalla vegetazione. Ricordo che il principale motivo di deterioramento delle strade bianche è lo scorrimento veloce dell'acqua e non l'acqua in se stessa, non è la forza dell'evento meteorico, ma la quantità d'acqua che si incanala nelle strade, quest'ultime usate dal fluido stesso come naturale letto di scorrimento. Delle canalette di scolo ben dimensionate e distanziate nei punti critici, cioè in quelle zone dove la strada è in pendenza e dove l'acqua scorrendo può raggiungere una VELOCITA' tale che le permette di trasportare anche i ciottoli più grandi, e di creare poi quei tipici rigoli che distruggono il manto stradale. L'obbiettivo quindi è diminuire la velocità di scorrimento dell'acqua sulle strade, velocità che viene acquisita con lunghi tratti pendenti di scorrimento. Distribuendo ed incanalando l'acqua tramite canalette, come fanno da sempre nel nord Italia (dove la gente è veramente consapevole di vivere in montagna), si riducono di molto i danni alle strade e il risparmio è notevole, difatti oltre costo iniziale di "montaggio" dell'opera (irrisorio rispetto ad inutili asfalti o cementi), rimane solamente l'onere della pulizia delle canalette...
Certo rimane il problema della polvere alzata dalle autovetture, ma si potrebbe anche evitare di sfrecciare e cimentarsi in curve stile rally.
Dico tutto questo, non solo in relazione alle strade interne al centro abitato di Campaegli, ma voglio guardare lontano anche alla tanto odiata "strada" Campaegli-Livata. Una soluzione di questo tipo, sicuramente è di facile appoggio per le varie autorità, in quanto rappresenta un peso economico decisamente minore ed un passo avanti per il V.I.A. (Valutazione d' impatto ambientale) del Parco...