...CAMPAEGLI NEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI..

sabato 28 gennaio 2012

"IL LUPO RIPORTA LA PECORA"


E' questo l'interessante progetto messo a punto dal Parco Nazionale della Majella. La costituzione da parte del  parco di un gregge da utilizzare  nei casi di predazione accertata da lupo,in modo che l'allevatore riceva direttamente in azienda capi corrispondenti dal punto di vista della categoria commerciale, a quelli deceduti o dispersi in seguito ad eventi predatori. I capi restituiti all'allevatore sono controllati per gli aspetti sanitari, ed iscritti all'albo della razza Merinizzata Italiana, simbolo dell'ovinicoltura storica in Abruzzo. Con la costituzione del gregge del Parco  il Parco Nazionale della Majella gestirà un gruppo di animali che potranno essere, all'occorrenza, ceduti agli allevatori danneggiati che ne faranno richiesta”, una sorta di conto corrente fruttifero da utilizzare per ristorare del danno subito gli allevatori, con le pecore utilizzate direttamente al posto del denaro. 
Il progetto Life Wolfnet ha come obiettivo la sperimentazione, l'applicazione, la divulgazione e la messa in rete, fra tutti i gestori delle aree interessate dalla presenza del lupo, delle tecniche, sistemi e pratiche più efficaci per assicurare una migliore gestione della specie e dei conflitti con le attività antropiche, fra le quali la zootecnia estensiva svolge un ruolo di primo piano all'interno delle aree protette.
Anche nel Parco dei Monti Simbruini si potrebbe prendere in considerazione una metodologia similare, appoggiandosi magari al medesimo progetto Life, includendo anche gli equini nel "gregge del parco", in quanto questi sono maggiormente attaccati nelle nostre aree, risarcendo così gli allevatori che a causa dell'aumento del numero di lupi negli ultimi anni, stanno subendo considerevoli danni economici, evitando così il ritorno delle antiche ostilità nei confronti di una specie così importante per queste aree e per tutta la fauna italiana.

mercoledì 25 gennaio 2012

RIFUGIO PARRELLI: MIRACOLI CHE SI RIPETONO

Il nuovo anno, per il Rifugio Parrelli, è iniziato sotto gli auspici più favorevoli: la Befana ha, infatti, portato un'altra bellissima storia di vita e d'amore. Tutto è cominciato quando il dr. Giulio, un conoscente della signora Giuseppina, si trovava in giro per una strada commerciale di Roma per fare delle compere. Improvvisamente egli ha sentito un piccolo vagito provenire da un cassonetto vicino al quale stava passando. Incuriosito, lo ha aperto, scoprendo una scena davvero terrificante: chiusi dentro una busta di plastica si agitavano disperatamente, tra i vari cumuli dell'immondizia, sei cuccioli di cane appena nati. Certamente, lo scopo di chi li aveva abbandonati così incivilmente in quel posto, era quello di provocare loro un'atroce morte per soffocamento. Non è un episodio raro a verificarsi: malgrado esso, infatti, faccia naturalmente venire i brividi ad ogni persona sensibile, fa parte di un genere di eventi che si ripetono spesso, portando sofferenza anche a chi, come i gestori della L.A.I. e del Rifugio Parrelli, negli anni hanno acquisito l'abitudine a sentire storie di abbandono e di morte di amici a 4 zampe indifesi, tra le più varie. Per la signora Giuseppina, che tra poco compirà 89 anni, però, c'è sempre, al di là di questa miseria umana, qualcosa che le fornisce sia la forza che la gioia per continuare a credere nella missione in cui è impegnata da quasi cinquant'anni. Così, quando il dr. Giulio portò quelle creaturine al Rifugio per cercare di salvarle dall'atroce fine cui erano destinate, la signora Giuseppina, per evitare loro l'assideramento, le mise subito al calduccio, dando loro una prima poppata di latte tiepido. Come straordinario segno di un destino amico, di lì a poco si presentava al cancello del Rifugio un signore che aveva in macchina una cagna, raccolta sotto una catasta di legna, con tre cuccioli da poco morti e le mammelle ben pregne di latte: un miracolo da far accapponare la pelle e rendere quasi incredibile la sua lettura a dei semplici occhi! La signora Giuseppina, immediatamente, affidò i poveri sei cucciolotti appena salvati da morte certa alla nuova arrivata: che emozione, vedere come essi si attaccavano immediatamente alle sue mammelle, succhiando latte a più non posso! Oggi i cuccioli rimasti sono cinque, perchè uno di essi, malgrado tutte le attenzioni e cure, non è riuscito a sopravvivere. Continuano a nutrirsi dalla nuova mamma cagna ed a crescere a vista d'occhio. Forse anche per aiutarci  a descrivere sempre meglio le tante storie a lieto fine che ormai da tempo si verificano sempre più spesso nel nostro Rifugio.
L.A.I. Lega Antivivisezionista Italiana