...CAMPAEGLI NEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI..

sabato 30 ottobre 2010

BRIGANTI A CERVARA E NELLA CAMPAGNA ROMANA


Per molti secoli la Campagna romana, Cervara compresa, fu soggetta alle incursioni di vari gruppi di briganti. Il fenomeno è riconducibile allo stato di miseria in cui si trovavano a quel tempo le masse contadine di tutto il territorio dell'Aniene,appesantito dalle gravi ingiustizie sociali conseguenti alle politiche messe in atto dai feudatari locali, che spesso erano in lotta tra loro, insieme alle varie manipolazioni che vedevano protagonisti i vertici delle gerarchie ecclesiastiche facenti capo al Vaticano. Uomini, territori ed animali, venivano scambiati in un mercato senza regole se non quelle imposte dai più forti del momento. In questo contesto, non erano pochi i contadini o pastori che decidevano di arruolarsi nei gruppi che volevano sovvertire le istituzioni dominanti e che, una volta intrapresa tale strada, si macchiavano di imprese, talvolta eclatanti, non più corrispondenti alle aspirazioni ideali originarie. Nel sedicesimo secolo, per esempio, la Campagna romana vide affermarsi un valentissimo brigante, Marco Sciarra, denominato successivamente Sciarpa, che con le sue gesta arrivò addirittura a minacciare la stessa esistenza del potere di Roma. Si presentava nei vari territori in cui metteva in atto delle razzie così: " Sono il flagello di Dio, e inviato da Dio contro gli usurai e quelli che posseggono denaro improduttivo. Rubo ai ricchi per ridistribuire ai poveri ". E' superfluo aggiungere che riusciva facilmente ad ottenere appoggio e copertura da quasi tutti i pastori e contadini dei territori in cui imperversava, trovandosi conseguentemente agevolato in molte scorribande come quella inerente l'assedio portato al Castello Massimo di Arsoli, nel 1591. Marco Sciarpa aveva tre validi luogotenenti : Pacchiarotto, Battistello da Fermo ed il fratello Luca, coi quali amministrava un esercito personale che nel tempo avrebbe raggiunto il numero di quasi mille uomini. Morì povero, dopo aver distribuito a tutti coloro che erano in evidenti difficoltà, quanto aveva accumulato con le sue razzie, per mano di uno dei suoi uomini: Battistello. Questi lo uccise a tradimento per guadagnare pe sè ed i suoi uomini la grazia del Papa.
Costantius