...CAMPAEGLI NEL PARCO NATURALE DEI MONTI SIMBRUINI..

venerdì 25 settembre 2009

Il Lupo: Una realtà che non deve preoccupare

I Monti Simbruini , hanno sempre ospitato questa nobile specie, ma negli ultimi anni la presenza del Lupo (Canis lupis italicus)è decisamente aumentata, con branchi che oscillano dai 2 ai 7 individui. Questa realtà valida in tutta l'Italia ha visto passare il numero di Lupi dai 100 circa degli anni 70 ai quasi 1000 esemplari attuali. Ovviamente con l'aumento demografico del Lupo sono aumentate anche le aggressioni verso gli animali domestici, ovini ed equini per lo più, prede sicuramente più facili e meno dispendiose delle prede così dette naturali come il cinghiale (Sus scrofa), il cervo (Cervus elaphus)ed il capriolo (Capreolus capreolus). Gli allevatori si sentono in pericolo in quanto un attacco al bestiame può risultare un ingente perdita economica. Con L.R.29/97 si stabilisce che i danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche sono risarciti dagli enti gestori delle aree protette (Parco Dei Monti Simbruini nel nostro caso), risarcimenti che richiedono però un iter di accertamento piuttosto lungo.
In passato l’uso della "lupara" ha rappresentato una delle più diffuse strategie di difesa attuate dagli allevatori. Oggi lo studio delle comunità ambientali ha confermato la grande importanza del Lupo per la fauna italiana. Purtroppo gli allevatori sono i diretti interessati e quindi i più difficili da convincere, ma con i risarcimenti e la consapevolezza che il Lupo possa predare e quindi attenuare i danni causati dai cinghiali, la situazione è leggermente migliorata. Un sondaggio del 2002 sull' immagine del Lupo ha interessato abitanti, allevatori e cacciatori di alcune comunità montane.
-Allevatori e cacciatori (94 e 93%) sono a conoscenza del fenomeno più dei cittadini (70%);
-Allevatori e cacciatori sono più informati dei cittadini (75% contro 54%);
-La presenza del lupo sul territorio è apprezzata dai cittadini (52%), cacciatori (30%) e allevatori (17%);
-Il lupo è un animale pericoloso e aggressivo per gli allevatori (72%), cittadini (33%) e cacciatori (24%).
Anche la reintroduzione del cervo mira ha limitare gli attacchi del lupo al bestiame, deviando le preferenze del canide verso l'ungulato, evitando così spiacenti e patetici atti mirati ad uccidere l'animale con i più cruenti e disparati metodi. Riporto qui sotto alcune cause di mortalità del lupo nel centro Italia.
-Colpi di fucile e prese con lacci
-Tagliole
-Piccole polpette con frammenti di vetro di lampade al neon;
-Pezzi di salsiccia (5 cm) contenenti spille da sarte;
-Polpette contenenti anticongelante paraflù( e talvolta anche Amanita phalloides o altri funghi mortali);
-Polpette contenenti ami ad ancorino legati a filo di nylon appese nei presunti luoghi di passaggio dei lupi;
-Fialette di cianuro assicurate sulla testa di cuccioli di cane o gatto utilizzati come esche vive e richiami per i lupi.

Il lupo è protetto in Italia dal 2 luglio 1971, quando con Decreto Ministeriale ne è stata proibita la caccia.
Chi ha paura del Lupo cattivo?
La cultura stessa non è dalla parte del Lupo, da sempre descritto come qualcosa di pericoloso e da eliminare in quanto considerato una minaccia anche per l'uomo stesso.
Niente di strano, quindi, se il mito del "terribile lupo cattivo"sopravvive nell’immaginario, nella cultura, nelle tradizioni e nella favolistica dell’uomo occidentale. Tutto ciò non è altro che il frutto di un retroterra culturale che ha le sue radici nell’età medievale, in quelle paure e in quelle angosce, ma i cui strascichi sono inaspettatamente e incomprensibilmente giunti fino a noi.