La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell'erba; e reca in mano un mazzolin di rose e viole, onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al dí di festa, il petto e il crine....
Così scriveva Leopardi iniziando "il sabato del villaggio". La fanciulla che torna col suo fascio d'erba per i suoi animali e un mazzo di rose e viole che userà il giorno successivo per farsi bella ornandosi il petto e i capelli.
Quale ragazza nella nostra realtà moderna userebbe mai dei fiori di campo per prepararsi ad uscire !?...Quali sono gli ideali moderni che sono riusciti a far dimenticare le cose semplici e genuine a favore delle "nuove tecnologie" ?
Nella realtà odierna delle nostre zone, mi dispiace molto dirlo, la Montagna viene vista sempre più, e sempre da più persone come un semplice luogo dove "andare a prendere il fresco d'estate" , dove passare il fine settimana o dove è possibile far vedere la neve ed i cavalli ai bambini. Gli stessi bambini che molto spesso rimangono a giocare nei cortili dei residence senza rendersi conto di essere circondati da una natura incontrastata che ha tanto da offrirgli e che purtroppo molto spesso nessuno aiuta a scoprire. Così le generazioni crescono e le belle cose della montagna tendono a scomparire , o meglio, ad essere dimenticate e quindi a perdere la loro fondamentale importanza che avevano per i nostri nonni , che si nutrivano e si difendevano da quello e con quello che la montagna gli dava.
La montagna ci da molto continuamente ed in tutte le stagioni dell'anno, sta solo a noi riuscire a cogliere queste bellezze e saperle utilizzare e apprezzare.
Mi capita spesso di raccontare piccoli aneddoti sull'utilizzo delle piante che comunemente si possono incontrare e vedere facce sbalordite al limite della credibilità.
Dobbiamo riuscire a vivere la montagna, e questo vuol dire molto spesso solamente OSSERVARE. Osservando il paesaggio circostante a piedi, in bici , a cavallo ,con gli sci, con le ciaspole, etc, sicuramente regalerà a molti, incontri ed emozioni mai provate, che scaturiranno sicuramente in un nuovo modo di vivere la montagna, permettendo magari di vederla con un occhio più attento, rispettoso e consapevole nella molteplicità di tutti i suoi aspetti sicuramente ignoti ai visitatori poco attenti, ma di grande importanza.
Consiglio alcuni link:
http://campaegli.altervista.org/index_file/Campaeglifaunaok.htm
http://campaegli.altervista.org/index_file/Campaeglibotanica.htm
http://campaegli.altervista.org/index_file/Campaeglimicologia.htm
http://www.viverelamontagna.ch/ita/default.cfm
http://www.riservadelladuchessa.it/
Campaegli è in effetti un punto di osservazione privilegiato del parco, poichè consente di fruire dell'ambiente circostante proprio da sotto casa. In questo senso, la casa, oltre ad offrire comodi sistemi di permanenza, è un trampolino verso il mondo esterno. Apertura a tutti i venti dell'universo, come diceva qualcuno.
RispondiEliminaImportanza fondamentale assume la SICUREZZA CIVILE in luoghi quali Campaegli, località montana scasamente popolata e del tutto priva di una rete locale di riferimento istituzionale. E quindi trattasi di luoghi facilmente esposti a scorrerie e rifugio per delinquenti e soggetti degradati.
RispondiEliminaLa sicurezza civile è l’insieme di tutte le azioni attuate e delle misure intraprese, spesso a livello locale, per assicurare che i cittadini, gli animali e le strutture siano al sicuro da incidenti di varia origine e natura.
E' nell'insieme di queste azioni, che mira a ridurre il più possibile l’impatto degli eventi di crisi sulla popolazione, che una specie nuova di cittadino impegnato, che è possibile definire «informatore territoriale», può operare, costituendo, per le forze dell'ordine e per gli enti locali e sovracomunali, una " rete " di sensibilizzazione il più possibile vicina alla gente (con informative nelle scuole, in centri commerciali, sulle strade, nel parco, nei boschi, su internet, sui blog, sui forum ).
E' per questo che è necessario instaurare e rafforzare le azioni già intraprese e consuete per Campaegli che riguardano la Reperibilità reale locale (24 ore), i Coordinamenti con le istituzioni, l'impulso ad una presenza fattiva del Comune, della Polizia Civica, dell'Ente Parco, in assenza dei quali Campaegli non può garantire, quale località isolata, la tranquillità necessaria perchè le famiglie possano fruire con tranquillità dei beni della Natura.
Proponiamo quindi di instaurare anche su questo blog una rubrica fissa "Sicurezza Campaegli".
F.to Dr HC Guido Petrocchi ( mailto: info@guidopetrocchi.com)
l' Attività dei vari soggetti che "dal basso" iniziano da anni a sostenere gli enti di promozione istituzionali è stata preziosa per la conoscenza delle emergenze florofaunistiche dei Monti Simbruini, uniche e biodiverse in Europa.
RispondiEliminaRaccolte differenziate, movimenti di comunità interessate, piccoli segnali provengono anche dai borghi storici là dove non è facile penetrare, data la ancestrale diffidenza dei locali verso le iniziative spesso superficiali di chi entra in un territorio facendo rumore.
Invece chi entra in punta di piedi, con educazione, ( come esempio citiamo proprio questo sito ) permane anche dopo anni, poichè riesce a creare, molto lentamente ma altrettanto durevolmente, le giuste sinapsi. Pocihè si mette a disposizione dei meno fortunati le conoscenze, le tecniche acquisite ( magari con sacrifici personali), l'esperienza, la ricchezza, la maggiore energia che si possiede perchè si è maggiormente coinvolti nella innovazione e nei mutamenti culturali delle correnti mondiali.
I famosi prodotti tipici locali, che esisteranno solamente laddove i locali faranno tesoro delle loro possibilità, sono l'esempio della vitalità dei territori. Dove vi sono pochi prodotti, significa che qualcuno, entrando rumrosamente nel territorio dalle porte di servizio, non ha saputo dare una mano alle persone abitanti per fare qualcosa di elementare ( una marmellata, una raccolta di piccolo frutto, una cooperativa per il verde)indispensabile per la propria economia, ma sottrae, inevitabilmente, energie, tempo di vita e speranze. Impoverendo le locali comunità nel tentativo ( destinato a fallire) di surrogare, di variare, di modificare geneticamente e irreversibilmente, in nome di un alibi chiamato sviluppo, quanto c'è di più potente al mondo: il Creato e le sue creature.
120 KM, LA VIA DEI LUPI, DAL PARCO D'ABRUZZO AI LUCRETILI, PASSANDO PER I SIMBRUINI
RispondiEliminaIl sentiero costituisce un collegamento tra i più importanti Parchi ed aree protette dell’Italia Centrale, una via ideale attraverso cui i lupi, le volpi, gli animali delle foreste in genere e gli escursionisti dal piede instancabile possano scorazzare da una parte all’altra attraversando montagne, boschi, cime innevate o assolate possibilmente incontrando centri abitati e strade soltanto per necessità inderogabili, almeno per gli umani.
Il tema di non isolare Parchi ed Aree protette è stato ampiamente sviluppato nel corso del Dott. Corrado Battisti nel suo recente corso tenuto alla Cacciarella, sede del G.E.P.
Un’area protetta chiusa, recintata, limitata, non permette lo scambio tra le popolazioni animali ed il propagarsi e moltiplicarsi dei semi delle piante. Essa è destinata a degradarsi, sia come dimensione, che come varietà di specie e facilitando l'insorgere di malattie tra individui.
Il concetto di unire attraverso percorsi reali più Parchi ed aree protette permette agli animali di spostarsi da un’area all’altra e magari di incontrare altri individui della stessa specie.
I Parchi interessati ai sentieri dei Lupi sono: Il Parco Nazionale d’Abruzzo, la Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, il Parco Naturale Regionale Monti Simbruini e il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili.
Il sentiero è dedicato a Gianfranco Becchere, Accompagantore della FIE Lazio, recentemente scomparso.
Il percorso si snoda dal Parco Nazionale d’Abruzzo al Parco dei Lucretili ed è lungo all’incirca 120 km.
WWW.MONTISIMBRUINI.ORG
Da Fecebook, commento al LINK con Corridoio Biodiversità ALPI_APPENNINO
RispondiEliminaAlberto Agrati ( animatore giovani a Campaegli 1990-1995) :
"tutto molto interessante, ma il problema di Campaegli é che finora questa località è stata abitata da soggetti che non sanno cosa significhi la montagna!!! L' ambiente bisogna viverlo in modo diverso: divieto d' accesso alle automobili, mangiare sano, trekking etc.etc Purtroppo le mezze misure non premiano!!"
Sarebbe utile postare tutto il messaggio, in questo modo non si capisce il contesto in cui vengono dette certe cose. Comunque sono d'accordo che a campaegli l'ambiente andrebbe vissuto in modo diverso esaltando le sane doti naturalistiche evidenti della zona, che penso oramai siano chiare a tutti. E'l'unico modo per creare veramente un "oasi" a Campaegli che sia di esempio per tutto l'appennino, tutto questo senza deturpare.Deturpamento che si vede spesso anche nelle consacrate Alpi.Il rapporto con la natura, nel territorio alpino sicuramente è all'ordine del giorno da sempre, cosa che da noi è stata persa almeno dal dopoguerra. Ora dobbiamo ricreare questo stretto rapporto, facendo di campaegli un esempio di unicità.
RispondiEliminaCaro Marco, non è purtroppo vero che tutti conoscano quali siano le vere bellezze di Campaegli, e quindi le possano e vogliano rispettare come dovuto.
RispondiEliminaC'è molto da fare, ancora, sul fronte dell'Educazione Ambientale per fare conoscere la vera natura del territorio fragile già destinato a parco attrezzato.
Spero che le azioni da te lodevolmente intraprese sul tuo sito abbiano riscontri ed appoggi a tutti i livelli , sia su internet che localmente e sugli altri mezzi di comunicazione anche istituzionali, sensibilizzando istituzioni a ciò deputate.
L'autodisciplina nel rispetto della natura va spiegata già dai primi anni di vita ai bambini. Purtroppo molti adulti sono fuori tempo massimo !
Con stima.