grazie marco si fa tanto per i fabbricati , si deve farlo con tutte le reponsabilità inerenti , e si fa poco per le persone , il tuo mess è tanto in qsto momento in cui ci troviamo "tra" tanto male ad est e la capitale ad ovest. E quindi più feriti tutti ancora
In questi anni il problema principale dei Governi è stato quello della sicurezza in generale dimenticandosi del soccorso alla popolazione, della prevenzione sul territorio, e soprattutto che viviamo su una penisola soggetta a movimenti giornalieri
E' facile far vedere l'efficenza dello stato quando ci sono queste distruzioni. Solo il popolo abruzzese, abituato per natura alla vita dura di montagna, e quindi consapevole più di altri della potenza della natura ,ha la forza di ricominciare e dare un calcio alla disperazione.Ottantenni consapevoli di essere rimasti soli parlano di ricostruzione e progetti futuri. Questo è lo spirito della gente che nella catastrofe sa soffrire e lo fa nel migliore dei modi, con lo spirito abruzzese duro,vero e serio. Davanti a tutto ciò, ci vogliono progetti e fondi sicuri provenienti dall'alto per dare forza e aiuto a chi aiuto non ha mai chiesto, ma lo merità! Fondi per ricostruire bene! e non il confettino per i "poveri terremotati". In abruzzo la compassione non la vogliono e non la meritano. Vedremo se le promesse fatte dai nostro famoso "chiacchierone" saranno vere. Qualcuno se ne ricorderà!
SOLO ONORE AL POPOLO ABBRUZZESE. Un esempio per tutti.!!!
Campaegli come l'Aquila ha avuto il coraggio di ricominciare sia pure in mezzo a mille difficoltà e terremoti provocati non da eventi naturali ma dalle guerre affaristico - politiche. Mi auguro che il terremoto de L'Aquila possa fare riflettere questi uomini degradati moralmente e spiritualmente. Nella speranza che in loro esista ancora una flebile fiammella di Dio.
ho visto direttamente in ospedale ad Avezzano la sobrietà degli aquilani, la loro testardaggine calma, le famiglie unirsi di più tra loro. c'era un uomo, senza casa, con la mamma che dopo l'operazione al femore, l'ha dovuta portare IN CASA DI RIPOSO poichè l'unico ritorno a casa sarebbe stato la tenda (a 90 ANNI )..e la vecchietta chiedeva dove mi portate ora, voglio morire, e tutti l'abbiamo salutata..ciao Giuseppina...
E UNA GIOVANE, A DX LA MAMMA RICOVERATA, A SIN IL PADRE, IERI NELLA BARA, NON LO DITE ALLA MAMMA ...SENZA SEPOLTURA, NON CI SONO I CIMITERI, IL ATTESA IN CAMERE REFRIGERATE, DIFFERITE LE SEPOLTURE..
e i bambini, loro sempre allegri, sorridono ...meno male..ma i medici e gli infermieri si disperano e non mangiano mai, un caffè e via al lavoro...
non morirai Aquila, volevi volare nel cielo e sei caduta, ma non morirai, nel ricordo di tutti i tuoi uomini e donne feriti a morte , il testamento è " ricostruire"... DIMENTICHEREMO SOLO IL MALE
Appello a Ennio Morricone Maestro, La invitiamo ad intervenire personalmente nel momento dell'evento disastroso che ha colpito l'Italia e il mondo a seguito della recente Strage Abruzzese. L'importanza del Suo intervento può essere fondamentale per la ripresa della vita sociale e della ricostruzione dei pilastri storici e civili della città de L'Aquila, di cui Lei è figlio onorario. Sappiamo che un Suo generoso messaggio, in controtendenza al disastro, possiederebbe energia vitale di pari o superiore portata , potendo fare giungere all'attenzione del mondo il nostro italiano dolore, ottenendone sensibile riduzione morale per le popolazioni private della loro identità.
Da più parti in Italia e nel mondo già si richiede il Suo intervento di livello Umano e Morale oltre che artistico, consapevoli che solamente un figlio de L'Aquila possa dare riscontro a tutti i livelli. Il nostro appello vuole perciò interpretare tempestivamente le istanze ascoltate dal mondo delle comunità di pubblico interesse (scientifica, accademica, didattica, artistica e politica ) e soprattutto l'entusiasmo che abbiamo riscontrato nei giovani parlando di Lei: che Ennio Morricone riesca , attraverso la FORZA della sua arte, a lenire , a comprimere, ad arrestare le sofferenze gravissime delle popolazioni della storica L'Aquila e dei suoi dintorni colpiti.
Ed è proprio parlando con dolore sordo de L'Aquila e delle sue autentiche RADICI con dei giovani medici aquilani incontrati ad Alba Fucens, dove essi risiedono in via temporanea quale sfollati dalla città (ma non dall'ospedale, che lavora dal campo allestito), che questa notte, dopo una pensierosa visita alle luci a metà spente del povero capoluogo abruzzese, abbiamo trovato il coraggio di chiederLe questo grande aiuto perchè il nome de L'Aquila possa brillare ancora nel firmamento delle costellazioni che l'hanno per secoli illuminata. Grazie.
f.to Dr HC Guido Petrocchi e Gisella Venditti e Comitato spontaneo civico " RICOSTRUIRE L'AQUILA " per aiutare la Regione Abruzzo per la rinascita de L'Aquila, dei suoi dintorni colpiti e delle popolazioni
grazie marco
RispondiEliminasi fa tanto per i fabbricati , si deve farlo con tutte le reponsabilità inerenti , e si fa poco per le persone , il tuo mess è tanto in qsto momento in cui ci troviamo "tra" tanto male ad est e la capitale ad ovest. E quindi più feriti tutti ancora
Non vi scordate di noi. Perchè venite tutti all'inizio. Poi siamo dimenticati
RispondiEliminaIn questi anni il problema principale dei Governi è stato quello della sicurezza in generale dimenticandosi del soccorso alla popolazione, della prevenzione sul territorio, e soprattutto che viviamo su una penisola soggetta a movimenti giornalieri
RispondiElimina(VV.FF. Aquila)
E' facile far vedere l'efficenza dello stato quando ci sono queste distruzioni. Solo il popolo abruzzese, abituato per natura alla vita dura di montagna, e quindi consapevole più di altri della potenza della natura ,ha la forza di ricominciare e dare un calcio alla disperazione.Ottantenni consapevoli di essere rimasti soli parlano di ricostruzione e progetti futuri. Questo è lo spirito della gente che nella catastrofe sa soffrire e lo fa nel migliore dei modi, con lo spirito abruzzese duro,vero e serio.
RispondiEliminaDavanti a tutto ciò, ci vogliono progetti e fondi sicuri provenienti dall'alto per dare forza e aiuto a chi aiuto non ha mai chiesto, ma lo merità! Fondi per ricostruire bene! e non il confettino per i "poveri terremotati". In abruzzo la compassione non la vogliono e non la meritano. Vedremo se le promesse fatte dai nostro famoso "chiacchierone" saranno vere. Qualcuno se ne ricorderà!
SOLO ONORE AL POPOLO ABBRUZZESE. Un esempio per tutti.!!!
Campaegli come l'Aquila ha avuto il coraggio di ricominciare sia pure in mezzo a mille difficoltà e terremoti provocati non da eventi naturali ma dalle guerre affaristico - politiche.
RispondiEliminaMi auguro che il terremoto de L'Aquila possa fare riflettere questi uomini degradati moralmente e spiritualmente. Nella speranza che in loro esista ancora una flebile fiammella di Dio.
anonimo abruzzese - anonimo.003@libero.it
ho visto direttamente in ospedale ad Avezzano la sobrietà degli aquilani, la loro testardaggine calma, le famiglie unirsi di più tra loro.
RispondiEliminac'era un uomo, senza casa, con la mamma che dopo l'operazione al femore, l'ha dovuta portare IN CASA DI RIPOSO poichè l'unico ritorno a casa sarebbe stato la tenda (a 90 ANNI )..e la vecchietta chiedeva dove mi portate ora, voglio morire, e tutti l'abbiamo salutata..ciao Giuseppina...
E UNA GIOVANE, A DX LA MAMMA RICOVERATA, A SIN IL PADRE, IERI NELLA BARA, NON LO DITE ALLA MAMMA ...SENZA SEPOLTURA, NON CI SONO I CIMITERI, IL ATTESA IN CAMERE REFRIGERATE, DIFFERITE LE SEPOLTURE..
e i bambini, loro sempre allegri, sorridono ...meno male..ma i medici e gli infermieri si disperano e non mangiano mai, un caffè e via al lavoro...
non morirai Aquila, volevi volare nel cielo e sei caduta, ma non morirai, nel ricordo di tutti i tuoi uomini e donne feriti a morte , il testamento è " ricostruire"... DIMENTICHEREMO SOLO IL MALE
Appello a Ennio Morricone
RispondiEliminaMaestro, La invitiamo ad intervenire personalmente nel momento dell'evento disastroso che ha colpito l'Italia e il mondo a seguito della recente Strage Abruzzese. L'importanza del Suo intervento può essere fondamentale per la ripresa della vita sociale e della ricostruzione dei pilastri storici e civili della città de L'Aquila, di cui Lei è figlio onorario.
Sappiamo che un Suo generoso messaggio, in controtendenza al disastro, possiederebbe energia vitale di pari o superiore portata , potendo fare giungere all'attenzione del mondo il nostro italiano dolore, ottenendone sensibile riduzione morale per le popolazioni private della loro identità.
Da più parti in Italia e nel mondo già si richiede il Suo intervento di livello Umano e Morale oltre che artistico, consapevoli che solamente un figlio de L'Aquila possa dare riscontro a tutti i livelli.
Il nostro appello vuole perciò interpretare tempestivamente le istanze ascoltate dal mondo delle comunità di pubblico interesse (scientifica, accademica, didattica, artistica e politica ) e soprattutto l'entusiasmo che abbiamo riscontrato nei giovani parlando di Lei: che Ennio Morricone riesca , attraverso la FORZA della sua arte, a lenire , a comprimere, ad arrestare le sofferenze gravissime delle popolazioni della storica L'Aquila e dei suoi dintorni colpiti.
Ed è proprio parlando con dolore sordo de L'Aquila e delle sue autentiche RADICI con dei giovani medici aquilani incontrati ad Alba Fucens, dove essi risiedono in via temporanea quale sfollati dalla città (ma non dall'ospedale, che lavora dal campo allestito), che questa notte, dopo una pensierosa visita alle luci a metà spente del povero capoluogo abruzzese, abbiamo trovato il coraggio di chiederLe questo grande aiuto perchè il nome de L'Aquila possa brillare ancora nel firmamento delle costellazioni che l'hanno per secoli illuminata. Grazie.
f.to Dr HC Guido Petrocchi e Gisella Venditti e Comitato spontaneo civico " RICOSTRUIRE L'AQUILA " per aiutare la Regione Abruzzo per la rinascita de L'Aquila, dei suoi dintorni colpiti e delle popolazioni
Comitato RICOSTRUIRE L'AQUILA
c/o Regione Abruzzo, Presidenza - L'Aquila
Adesioni: appelli@altevette3000.eu