
Il fatto è grave oltre che insidioso, in quanto all'interno del Parco Dei Monti Simbruini e in particolare a Campaegli incendi boschivi non se ne vedevano da molti anni.
Ricordo, che un grande aiuto nella protezione boschiva anche per eventi di questo tipo, è dato da un adeguata gestione forestale e dalla presenza quindi di un Piano di Assestamento Forestale, dove oltre alla regolamentazione dei tagli, vi sono direttive anche sul materiale secco da mantenere nel sottobosco (necromassa), che rappresenta il principale combustibile per gli incendi . Purtroppo Il Parco Regionale dei Monti Simbruini tutt'ora non possiede un Piano di Assestamento Forestale, nonostante questo, a mio avviso la gestione delle faggete è nel complesso più tosto buona, mentre è quella delle pinete e abetine da rimboschimento che lascia a desiderare, in quanto è completamente ignorata, presumibilmente perchè quest'ultime sono considerate specie a basso reddito (macchiatico negativo). La selvicultura naturalistica dovrebbe essere applicata almeno all'interno di un parco naturale, lasciando da parte i guadagni provenienti dal legname, esaltando le caratteristiche naturalistico/faunistico/vegetazionali ed evoluzionistiche del bosco stesso.